Casa delle farfalle al giardino Garzoni di Collodi (PT)
La casa delle farfalle al giardino Garzoni di Collodi (PT)
Ormai è talmente raro vedere farfalle, che trovare quelle esotiche nella serra moderna del giardino Garzoni a Collodi sorprende doppiamente. Nel clima caldo e umido ricreato per farle sentire a loro agio, insieme alle piante tropicali del loro ambiente originario, sono in tante a volare rapidamente sopra le teste dei visitatori. Cercano un compagno o il cibo che può essere il nettare dei fiori o i liquidi dei pezzi di banane e arance in fermentazione. Vengono posti dal personale in punti strategici perché le farfalle si posino, così che noi possiamo vedere i disegni e i colori delle loro ali prima che le accostino, mostrando la pagina inferiore dai toni discreti, utili a proteggerle dalla vista dei predatori, nel loro ambiente originario. Qualche volta si assiste a un accoppiamento, che avviene curvando i corpicini come fanno le libellule e restando poi unite e immobili per un bel po’.
In una teca ci sono crisalidi vuote e altre che contengono ancora il bruco in trasformazione. Le farfalle e le falene tropicali vengono fatte viaggiare in aereo mentre sono ancora avvolte nel sottile involucro, che a volte sembra una foglia secca.
Per raggiungere le serre di tutti i Paesi del mondo, sono messe in scatole fra strati di bambagia e, quando raggiungono le loro lontane destinazioni, l’estremità con cui si erano assicurate ad un ramoscello nel Paese di origine, viene incollata con una goccia di resina ad un altro ramoscello. Terminata la metamorfosi le farfalle contraggono i muscoli, lacerano l’involucro e ne escono con ali ancora piccole, che si ingrandiscono assorbendo i liquidi dal corpicino lungo le nervature. Con un movimento del tutto simile a quello dei petali dei fiori, si distendono e si srotolano, per poi asciugarsi e infine volare. Le loro quattro ali si muovono diversamente da quelle degli uccelli, ruotando continuamente e unendosi nel punto più alto per dare maggiore forza al volo, andando su e giù come se stessero per cascare per poi rialzarsi.
Un filmato nell’anticamera della serra mostra come questi insetti si evolvono da quando escono da ovetti minuscoli a quando si alzano in volo, per una vita che può durare un giorno, ma anche un anno e più, rifugiandosi sotto le cortecce degli alberi o sotto i massi, per proteggersi dal freddo e dai nemici.
Dopo la visita alla casa delle farfalle esotiche, qualcuno proverà il desiderio di vedere di nuovo quelle italiane nei prati e nei giardini. Lo potrà fare abolendo l’uso dei diserbanti, lasciando crescere anche solo le ortiche in uno spazio appartato, dove le farfalle deporranno le uova da cui far nascere belle vanesse dalle ali nere con disegni arancioni, rossi e bianchi. Le foglie di carote e finocchi, anche selvatici, saranno ideali per le macaone, dalle ali color crema con disegni neri e macchie blu. Le foglie saranno mangiate dai bruchi che, diventati farfalle, andranno a succhiare il nettare dalla buddleia, ma anche dalla salvia, dal rosmarino, dal camedrio, dalla lavanda e dalle piante aromatiche in genere.
Ci vuole poco per aiutarle, ma ci vuole la cosa giusta e aiutare in modo corretto le farfalle, contribuisce alla sostenibilità ambientale.
http://www.pinocchio.it/butterfly-house-c1/
Per sapere altro sulle farfalle, vai al museo delle farfalle di Schio
A pochi chilometri da qui, a S.Martino in Colle, si trova una delle querce monumentali più grandi e belle, mentre favolosi giardini all’inglese si trovano nel comune di Capannori, con numerosi e notevoli alberi monumentali