Orti dipinti a Firenze
In borgo Pinti 76, proprio di fronte a uno degli alberghi più lussuosi di Firenze c’è l’ingresso a un piccolo giardino, ombreggiato da tanti sempreverdi, che a sua volta si apre sugli ORTI DIPINTI, inaugurati nell’ottobre 2013, dopo tre anni di impegno per trovare lo spazio, i permessi, i sostenitori e, infine, il materiale per realizzare un giardino comunitario. E’ stato Giacomo Salizzoni, architetto, a voler dare ai fiorentini che vivono nel centro storico, la soddisfazione di imparare a lavorare a un orto, dove però si coltiva anche la creatività, la cultura, la socialità più genuina.
Questo spazio soleggiato era una pista di atletica abbandonata e dunque non si coltiva in piena terra ma in bei cassoni di legno disposti in più file, su un pavimento di asfalto rosso. Confina con l’Istituto Barberi, dove sono di casa i ragazzi a cui particolari disabilità rendono necessaria un’attenzione in più. Basta loro oltrepassare un cancelletto per trovarne anche qui, dove hanno modellato i personaggi in terracotta che occhieggiano fra ortaggi, erbe, piccoli alberi da frutto come elfi protettori. Si scopre poi che sono tappi per le piccole giare interrate, da cui trasuda l’acqua a favore delle radici che le circondano, riducendo così la necessità delle annaffiature.
Al centro del giardino c’è un fascinoso ailanto, cresciuto spontaneamente in pochi anni fino a diventare un dispensatore d’ombra ben gradito, intorno a cui tavole e panche ricavati da pellet offrono la possibilità di riposare, chiacchierare e mangiare, quando è il momento. A separare gli Orti Dipinti dalle case sul lato sud c’è un muro rivestito interamente e spontaneamente da una magnifica vite canadese, sontuoso arazzo di foglie, che in autunno riscalda i suoi freschi toni di verde in rosso acceso, bordeaux, arancio.
Appena possibile si realizzerà una serra per rendere vivibile l’orto ai suoi frequentatori anche d’inverno e si avrà una toilette che contribuirà alla produzione di fertilizzante, già attiva coi bidoni di compostaggio.
Bambini e adulti giocano e lavorano insieme, contenti di poter mangiare ortaggi saporiti e genuini che vedono crescere, ben poco contesi da uccelli, lumache o parassiti, grazie a una strategica bio-diversità e attenta cura. Semplice e buono.