Elysia chlorotica: il massimo dell’autonomia animale
E’ davvero bella, la lumaca di mare che somiglia a una foglia nella forma e nel colore. Si chiama Elysia chlorotica e si nutre di una particolare alga, la Vaucheria litorea di cui succhia i cloroplasti, incorporandone una parte nelle proprie cellule, digerendo le altre. Così, da rossiccia che è da giovane, diventa verde e si mimetizza meglio fra la vegetazione marina, lungo la costa orientale del Nord America. Questo, però, è solo il primo dei vantaggi che ottiene, perché dopo qualche tempo sa attivare la fotosintesi come le alghe e tutti i vegetali, vivendo d’aria e di luce allo stesso modo, anche per dieci anni. Ecco come la lenta lumaca oltre ad avere due sessi e potersi anche auto-fecondare, diventa per metà vegetale, portando al massimo grado la propria autonomia. Di solito, però, non ne ha bisogno e quando incontra una sua simile l’abbraccia con tutta se stessa come fanno le lumache e le chiocciole terrestri.
Il nome Elysia, che è anche nome proprio di persona, è di origine greca e significa “colei che viene dalle beate isole”. Infatti i campi elisi erano luoghi di beatitudine per i defunti prediletti dagli dei. Chlorotica significa invece color verde pallido, dato che la parola cloro, di origine greca, è quella usata anche per l’elemento chimico che ha quel colore ed è indispensabile alla vita.