Asino moderno
Sono passati 6000 anni da quando l’asino selvatico, che viveva libero nell’Africa centrale come i suoi parenti zebre e cavalli, è stato addomesticato dall’uomo Un po’ di cibo, un riparo, qualche volta un po’ di affetto in cambio del suo lavoro, la sua sottomissione. Da allora il paziente e robusto animale è entrato nei miti, nelle religioni, costretto a prendere su di sé anche il basto delle necessità psicologiche dell’uomo. La stupidità e la malvagità si sono servite delle sue lunghe orecchie per farsi riconoscere in molte nazioni, opprimendo il pur simpatico animale con pesanti pregiudizi.
Lui, paziente, ha trasportato pesi di ogni genere sulla sua groppa fino a che, nei paesi ricchi, le macchine da lavoro e da trasporto lo hanno sostituito.
I sentieri e le strade sterrate dove camminava con discrezione sono stati allargati per far passare i grossi, rumorosi e puzzolenti animali di ferro che hanno rimpiazzato, col costante e prepotente rombo dei motori, i suoi occasionali ragli. L’erba, le foglie, il foraggio che lui mangiava con poca spesa, sono disdegnati dai bestioni meccanici che si ubriacano di liquidi tossici, spandendo in giro una nauseabonda e velenosa nube. In qualche posto, allora, hanno cominciato a rimpiangere i servizi dell’animale che, di taglia piccola o grande, in armonia con il carattere del suo territorio, viene riabilitato per i suoi giusti meriti.
Invece delle falciatrici meccaniche, nella provincia di Treviso si è voluto lasciare il taglio dell’erba ai denti degli asini, in tutti gli angoli ed i pendii irraggiungibili per le macchine quanto lo è il vistoso risparmio di denaro, inquinamento e stress. Intanto, invece dei mostri assordanti in certe strade di Sicilia, a Castelbuono, i sobri erbivori hanno adesso l’incarico di trasportare la spazzatura con più classe e ben minor spesa. Stanno tornando con onore all’antico mestiere di aiutanti dell’uomo, che un attore piemontese ricorda, nelle sue storie all’aria aperta assieme alla sua asina, incrociando magari i viaggiatori delle associazioni di trekking, che fanno i loro percorsi a piedi, lungo i sentieri e le strade mulattiere, accompagnati e aiutati nel trasporto dei bagagli, dalle bestie di accomodante compagnia.
Ecco come contribuire ad innalzare la qualità della vita e la sostenibilità ambientale.