Avere fegato
Chi ha un carattere appassionato, spesso è anche collerico. L’indifferenza non sa cosa sia. Non sopporta gli ostacoli, le lungaggini, l’ipocrisia, tutto ciò che soffoca il fuoco vitale. È facile, dunque, che una simile persona affronti imprese difficili e pericolose, pur di liberarsi dall’oppressione che prova di fronte alle ingiustizie. Tutto questo produce molta adrenalina, che lascia scorie da smaltire, a cui provvede il fegato, il grande trasformatore e disintossicatore. È uno dei motivi per cui, di una persona coraggiosa, si dice che abbia fegato. Per il tanto lavoro è l’organo più grande che abbiamo ed anche il più caldo. Continuamente impegnato nello smaltimento dei fumi dell’animo, ma anche dallo stress fisico come la fame o il freddo, che incidono negativamente sulla psiche, ha bisogno di non essere sovraccaricato da cibi pesanti, o il risultato sarà, come minimo, il mal di testa. Verdure crude o appena scottate, condite con olio d’oliva e limone, frutta fresca e croccante come le mele, riso alle erbe e tutto ciò che è leggero e il più vicino possibile al suo stato naturale, aiuta il fegato nel suo grande lavoro. Anche verdure amare come carciofi, cardi e catalogna, che stimolano la secrezione della bile, sono molto indicate, purché cucinate nel modo più leggero, ovviamente. Il fegato, così alleviato nei suoi compiti, permette di avere un buon umore ed energia. È l’unico organo che si rigenera quando è danneggiato, tagliato, amputato. Il mito di Prometeo, coraggioso e ribelle, che aveva rubato il fuoco agli dei per donarlo agli uomini, rappresenta molto bene quest’organo. Infatti, una volta scoperto e acciuffato, il titano creatore e benefattore dell’umanità era stato legato ad una roccia dove, ogni giorno, un’aquila gli mangiava il fegato, che continuamente si rigenerava. Un altro coraggioso, Ercole, lo ha liberato dopo aver ucciso il grande uccello.
dal mio libro ACQUA, ARIA, TERRA E FUOCO energie del mondo