Torri passerere e rondonare
Nella parte alta delle torri di alcuni castelli nel centro-nord italiano, a volte si vedono varie file sovrapposte di fori relativamente piccoli, realizzati per attirare i piccoli uccelli che in natura fanno i propri nidi nei fori degli alberi e nei paesi e città si adattano alle piccole cavità degli edifici. Le chiamano passerere o rondonare, perché spesso sono i passeri o i rondoni ad occuparle. Anche ballerine gialle, cinciallegre, codirossi, picchi muratori, storni, balestrucci, gradiscono questa soluzione per deporre e covare le uova, poi allevare i piccoli e in autunno lasciarli vuoti.
Nei giardini di certe ville si costruivano torrette passerere con l’unico scopo di attrarre i piccoli uccelli, che con la loro presenza rallegravano gli abitanti. Nei periodi ci carestia, però, i nidiacei venivano mangiati.
Gli ospiti più insoliti sono sempre stati i rondoni, che a forza di vivere in aria hanno quasi perso l’uso dei piedi per camminare. Per questo il nome scientifico è apus, cioè senza piedi, anche se sono molto efficaci per aggrapparsi a sporgenze verticali. Assomigliano alle rondini, ma al contrario di loro sono quasi del tutto neri e e sono parenti dei colibrì. Migrano alla fine di ogni estate verso l’Africa, per tornare a primavera da noi a fare i nidi, deporvi le uova e poi accudire i piccoli. Solo allora le loro deboli ed inefficaci zampette si posano su appigli alti, da dove possano lanciarsi, perché non potrebbero decollare da terra. Sono così veloci da non avere altri nemici che i falchi lodolai, altrettanto rapidi. Di giorno volano in alto con il becco aperto a velocità che sfiorano i duecento chilometri orari per nutrirsi di insetti o accoppiarsi e di notte restano ancora nell’aria, sfruttando le correnti calde, quando dormono con una sola metà del cervello per vigilare con l’altra, mentre salgono a grandi altezze per poi scendere lentamente, planando in grandi cerchi e ricominciare daccapo fino all’alba.
La passerera di villa Conti Carletti si potrà vedere in occasione di una visita ad un notevole monumento naturale qual’è il “rogolone”, quercia gigantesca di 300 anni di età. Rivolgendosi ai volontari dell’ecomuseo della Val Sanagra www.museovalsanagra.it si potrà visitare anche il museo della civiltà contadina e interessanti manufatti storici della zona.
Sul sito www.monumentivivi.it dove si possono trovare le segnalazioni di rondonare. Per gli amanti degli uccelli sarà interessante partecipare al festival dei rondoni in Italia e Svizzera www.festivaldeirondoni.info