Palma cinese o palma nana? Differenze
Noi associamo l’immagine delle palme ai Paesi tropicali ma in quelle zone ce ne sono che crescono anche fino a duemilaquattrocento metri di altitudine. Lo fa la palma cinese, la Trachycarpus fortunei che, resistendo bene al freddo, è stata diffusa fino in Canada ed è la più coltivata nel Nord Italia. È relativamente piccola ed ha le foglie a ventaglio, come l’unica palma endemica del nostro Paese, la Chamaerops humilis o palma di san Pietro, detta palma nana perché è molto piccola e cresce spesso in gruppi impenetrabili, con i fusti che si incurvano e le foglie dure, dai piccioli bordati di uncini. Quanto a san Pietro, dipende dal fatto che cresce vicino al mare, dove si trovano i pescatori come il santo La palma cinese è senza spine ed ha piccoli frutti tondi a grandi grappoli violacei simili all’uva, che tendono alla forma di rene, non commestibili, mentre la palma di san Pietro li ha tondi, ambrati, che si possono mangiare. Le fibre di entrambe le palme erano usate per farne cordami, tessuti e molto altro. Le foglie giovani, inizialmente sono fatte di un unico, grande disco verde pieghettato, che si divide presto nelle diverse lame. La palma cinese cresce solitaria, più alta, senza polloni alla base e ha sessi distinti, con infiorescenze primaverili a pannocchie gialle sui maschi e bianche sulle femmine. La palma di San Pietro porta invece fiori maschili o ermafroditi.
Famigliola di palme nane Chamaerops humilis
Le palme, anche quando diventano molto alte nei Paesi tropicali non sono alberi ma piante erbacee, perché i loro fusti, che mantengono all’incirca la stessa circonferenza durante tutta la vita, hanno i vasi capillari che portano acqua e minerali dal terreno alle foglie distribuiti in tutto lo spazio circolare, mentre gli alberi li hanno lungo la circonferenza, appena sotto la corteccia, e ogni anno si spostano verso l’esterno nel nuovo anello legnoso. Ecco perché quando si tagliano si vedono tanti anelli, che ne testimoniano l’età. L’età delle palme, invece, si deduce dagli anelli esterni sul fusto, formati dalle cicatrici delle foglie cadute. Il legno e le foglie di palma sono resistentissimi e nei Paesi caldi si utilizzano per coprire i tetti. Le fibre servono per cordami resistenti e i frutti sono spesso molto nutrienti.
In Liguria e dal Lazio in giù si trovano palme delle Canarie e Palme da dattero, dai fusti relativamente massicci. Quelle che sembrano piccole palme dalle foglie lunghe, sono invece cicadine e sono specie più antiche. I maschi portano alla sommità del breve fusto un’infiorescenza cilindrica, mentre la femmina l’ha di forma ovoidale, che dopo la fecondazione produce tanti frutti mangiati da sempre dalle popolazioni umane tropicali, ma dopo un trattamento per togliere loro la tossicità.