AMAZING GRACE
Film di Michaesl Apted del 2006 di una storia vera. Lord William Wilberforce, (1759 – 1833) parlamentare inglese, nel 1807, dopo vent’anni di incessante lotta, era riuscito ad ottenere l’abolizione della tratta degli schiavi e, ventisei anni dopo, nel 1833, anche la soppressione della schiavitù. La sua opera per ottenere questo risultato era stata utile nei confronti dell’opinione pubblica e di alcuni parlamentari, ma si era sempre scontrata con il muro invalicabile dell’ipocrisia dei più. Questi, infatti, si dichiaravano moralmente a favore dell’abolizione del commercio schiavista, ma affermavano che, se fosse cessato, l’economia inglese sarebbe crollata in mancanza del lucro che ne derivava. Il guadagno era basato sul commercio di uomini ma anche sullo sfruttamento del loro lavoro nelle piantagioni di zucchero oltremare.
In quei tempi, le navi francesi che trasportavano gli schiavi battevano bandiera americana, così da essere considerate neutrali nei confronti delle altre nazioni europee e non essere assalite dalle loro navi corsare, vale a dire la pirateria autorizzata dalla propria nazione contro una avversaria. Gli abolizionisti, che inutilmente avevano lottato per far cessare il vergognoso commercio, hanno allora usato lo stratagemma di far approvare una legge che dichiarasse sottoposte a sequestro le navi francesi che usavano la bandiera americana. Dato che la stessa bandiera era, però, usata anche dagli inglesi, dopo una simile legge non lo hanno più potuto fare perché si sarebbero trovati nel continuo pericolo degli assalti corsari francesi. Questo aveva fatto cessare di colpo la convenienza della tratta e dunque tutto il parlamento poteva fare la bella figura di abolire il commercio schiavista. Il temuto crollo economico non è avvenuto.
Ecco un esempio di come l’astuzia sia necessaria per vincere l’ipocrisia, aggirando un ostacolo che il confronto diretto non riesce a vincere. Essere onesti non deve significare essere ingenui.