I miei articoli

Storia delle origini della coscienza

by 4 Febbraio 2013

storia delle origini della coscienza

Il libro dello psicologo Erich Neumann è stato pubblicato nel 1978 da Astrolabio. Studiando antichi reperti archeologici e miti, ha un certo fondamento l’ipotesi che all’incirca diecimila anni fa le società fossero di tipo matriarcale. Gli uomini hanno successivamente rovesciato questa condizione, dominando da allora quasi tutte le culture ed escludendo le donne dal comando e dai posti di responsabilità sociale.

Basandosi su questi studi, sulla psicologia umana, sulle neuro-scienze, Neumann ha ricostruito il possibile sviluppo della coscienza, la più recente conquista del cervello umano.

Per chi conosce la mitologia ed è appassionato di psicologia, questo libro offre ampi orizzonti pieni di fascino, che aiutano a comprendere cose altrimenti molto oscure che riguardano il comportamento di tutti noi.

Grey owl

by 4 Febbraio 2013

 

Grey owl – film 1999 di Richard Attemborough – Pierce Brosnan è l’interprete principale di una storia vera del ventesimo secolo, in cui un diciassettenne conosciuto come figlio di un nativo americano e di una scozzese che lo avevano abbandonato, era stato preso in adozione da un capotribù Ojibway in Canada. Da lui aveva imparato a cacciare e a vivere in armonia con le genti del posto e l’ambiente. Sapeva però anche scrivere e parlare con efficacia, per raccontare la vita nella natura. Si era poi innamorato di una giovane nativa che aveva abitato fino ad allora la città e desiderava riavvicinarsi alla vita nei boschi con lui. Insieme si erano convinti ad abbandonare la caccia, soprattutto dei castori che erano in via d’estinzione a causa di una persecuzione spietata per venderne le pellicce. Avevano adottato due cuccioli rimasti orfani ed è impressionante sentire che i loro suoni sono molto simili a quelli dei neonati umani.

Archie, come Grey Owl era chiamato dai bianchi, aveva scritto un libro di grande successo riguardo alle sue esperienze, iniziando anche una serie di conferenze in tutto il mondo per convincere gli entusiasti ascoltatori a rispettare la natura in tutte le sue forme. Si era solo nel 1936 e l’ambientalismo era quasi del tutto assente, quando un fatto di grande importanza aveva interrotto le sue peregrinazioni e due anni dopo, a soli quarantanove anni era morto nella capanna in cui abitava nel bosco. Seguendo il flusso dell’amore verso i popoli che vivevano conoscendo e per questo mai abusando della natura, poi quello verso una donna, era arrivato a comprendere quanto ogni essere vivente meriti rispetto, anche se molto diverso da sé. “L’uomo diventa quello che sogna” gli aveva detto un capo tribù, nel fargli un dono e davvero Grey owl aveva incarnato quella realtà.

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Il mondo interiore è altrettanto importante di quello che ci circonda. Ecco perché questo sito si occupa di entrambi.

L’arte sottile di Callesen

by 3 Febbraio 2013

 

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Un semplice foglio bianco di carta in formato A4, usato comunemente per scrivere lettere e fare fotocopie, è sufficiente all’artista danese, Peter Callesen, per creare
opere d’arte di grande finezza. Con precisione ritaglia figure che, quasi sempre, rimangono attaccate al foglio in una parte, lasciando un vuoto come effetto d’ombra. Qualunque sia il soggetto, alla grande bellezza formale è associata una profondità di significato che è data proprio dalla contrapposizione fra il soggetto ed il suo negativo. Spesso, alla parte positiva viene data una postura che la rende molto diversa rispetto a quella da cui ha avuto origine. Proprio in questo c’è un’espressività difficilmente ottenibile con altri mezzi. Voluto o no, il lavoro dell’artista manifesta la realtà della vita in un modo che invita a riflettere. Inutile aggiungere altre parole. Visitate il sito
www.petercallesen.com dove troverete  ben più immagini di quelle riportate qui.

 

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Giuseppe Penone, artista degli alberi

by 3 Febbraio 2013

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L’artista piemontese Giuseppe Penone, da vari decenni lavora usando materiali naturali, spesso tronchi d’albero, cortecce, rami, per realizzare le sue opere in un modo ben diverso dagli scultori del legno. E’ stato forse il precursore di tanti artisti che sanno vedere nei corpi vegetali, l’anima che è loro propria e non la proiezione della nostra. La sua è stata chiamata “arte povera”, differenziandosi notevolmente dai colleghi della stessa corrente.

Fra le sculture che meglio dimostrano la sua ricerca, quella della foto è fra i migliori esempi. Si vedono, all’interno di un tronco d’albero a cui erano stati tagliati i rami. la loro presenza ancora integra nel cuore del legno.

Il teatro più piccolo del mondo (LU), (PG), (IM)

by 3 Febbraio 2013

Teatrino-di-Vetriano

 

L’iillustre teatro di Vetriano si trova in zona di castagni della Toscana, non molto lontano da Borgo a Mozzano (LU) col suo bellissimo ponte del diavolo. Era stato costruito a fine ottocento all’interno di un fienile donato da un privato ad un gruppo di 18 persone, che si erano autotassate per avere anche loro un teatro come quelli di città. Aveva ben due piani di balconate ed era stato decorato in modo da essere degno delle rappresentazioni di qualità che intendeva ospitare. A quei tempi, per assistere alle rappresentazioni ciascuno si portava la sedia da casa, però. Una particolarità curiosa era ed è l’ingresso alle balconate attraverso una bella scala esterna.

L’industrializzazione dell’Italia ha provocato anche il suo abbandono, fino a renderlo inagibile. Gli abitanti e gli eredi, però, hanno sollecitato l’intervento del Fondo per l’Ambiente Italiano, FAI, che l’ha acquisito e restaurato, aggiungendo anche i camerini ed una saletta di ristoro per gli artisti.

Ritrovata tutta l’eleganza e la raffinatezza del passato, il teatro è stato dichiarato il più piccolo del mondo, inserito nel guinness dei primati. Accoglie 99 spettatori su sedie che sono state tutte offerte da personaggi illustri, tra cui la famiglia Kennedy.                     Prenotare allo 0583 358131

 

teatro della concordia

 

In Umbria, vicino a Todi, anche il teatro della Concordia a Monte Castello di Vibio si dichiara il più piccolo del mondo, se pur nella capienza è all’incirca equivalente a quello di Vetriano: 99 posti. Contrariamente a lui, però, è stato costruito fin dall’inizio come teatro ed è più antico, terminato nel 1808.  Ha una facciata da vero teatro, infatti, ed ha il posto d’onore in una piazza del paese. A volerlo erano state nove famiglie in epoca napoleonica e la concordia a cui allude il nome era quella dell’amministrazione di allora, con le sue speranze di fratellanza, oltre a quella fra i suoi promotori.
Neppure a lui è stato risparmiato il temporaneo abbandono, seguito fortunatamente da un restauro impeccabile.

 teatro salvini

A Pieve di Teco, paese dell’entroterra di Imperia da cui passava una delle strade principali per il Piemonte, insieme alle merci transitavano le persone e le idee. Già dal settecento gli abitanti avevano dimostrato predilezione particolare per la musica e la prosa e volevano avere un teatro come la vicina Imperia. Nel 1834 il consigliere comunale Giuseppe Manfredi aveva ottenuto che là dove c’era un forno, si realizzasse l’edificio adatto. Nell’edificio in muratura si era allestito in legno un piccolo palcoscenico e due ordini di palchi, con la possibilità di adattarsi alle necessità di feste danzanti, comuni all’epoca. Fino al 1920 aveva svolto le sue attività con successo, cambiando solo nome, (Adesso si chiama Teatro Salvini) ma un poco alla volta, con la crisi economica e lo spostarsi dei traffici su nuove strade, il paese aveva perso abitanti e visitatori ed il teatro lo aveva seguito nel declino, fino ad essere chiuso. Nel nuovo millennio, però, è stato restaurato, dandogli una capienza di 90 posti, meno della metà di quanto avvenisse in origine.

 

 

Banksy: la pittura murale che dà senso ai luoghi

by 3 Febbraio 2013

foto da Wikipedia

 

I luoghi degradati feriscono, tolgono luce alla vita. Spesso il loro stato viene aggravato col pretesto dei precedenti, perché é ben più facile distruggere che costruire. A meno che posti simili non siano frequentati da qualcuno che sappia dare all’oscurità un ruolo diverso. E’ questo che si può sentire vedendo le figure dipinte da Banksy su muri inetti di Londra e altri posti. I suoi interventi clandestini rivelano al luogo un senso che pareva impossibile. Lo illumina, con le sue sagome fatte a stencil.

L’autore rimane nascosto dietro lo pseudonimo, ma lo stile si riconosce nel sorriso che la sorpresa fa spuntare, sulla bocca di chi guarda. La sua è arte “di strada”, illegale, ma l’intelligente ironia lo rende il contrario di un vandalo.

 

foto da Wikipedia

 

E’ intervenuto anche nei musei, camuffandosi sempre, per non farsi arrestare ed ha lasciato sul posto le sue opere che irridono, ma con misura e senso estetico, a certa arte che per diversi motivi è diventata indigesta.

Addirittura ha acquistato, manomesso e ricollocato nel negozio, dei CD di Paris Hilton, che la mettono in ridicolo.

Alla violenza che la stupidità esercita sull’animo umano si può controbattere con l’intelligenza e l’equilibrio. Banksy li possiede ancora e c’è da augurarsi che li mantenga nel difficile percorso della vita, in cui si può finire con servirsi di mezzi altrettanto nocivi di ciò che viene combattuto.