I miei articoli

Alberi monumentali del Piemonte, provincia di Verbania

by 14 Febbraio 2009
tasso di Cavandona

tasso di Cavandona

 

Lungo il Lago Maggiore, sul versante piemontese sono numerose le ville con giardini visitabili, dagli alberi in gran parte esotici. Molto piacevole è la visita alle isole borromee, tra cui l’Isola Madre dove si trova un albero degno di essere chiamato “apparizione”. E’ un CIPRESSO DEL CACHEMIRE, glauco, di 200 o forse 300 anni, la cui circonferenza del fusto è circa 10 metri e l’altezza intorno ai 25. E’ un albero raro, dalle chiome pendule come i salici ma con le foglie del cipresso. Purtroppo, nell’estate 2006 una tromba d’aria che ha distrutto moltissimi alberi ha sradicato anche lui. Sono stati fatti subito interventi per salvarlo, bagnandolo in continuazione e proteggendolo affinché non morisse. Poi è stato rimesso in piedi, ma adesso è irriconoscibile, spogliato di moltissimi rami, anche se si è ripreso. Si trova davanti al palazzo del 600, molto interessante in particolare per i teatrini e le marionette che ospita. Un altro albero notevole è la MAGNOLIA GRANDIFLORA che ha creato un boschetto intorno a sé grazie ai suoi rami che, posandosi sul terreno hanno messo radici da cui sono spuntati nuovi alberi. Vale la pena di vedere il CIPRESSO CALVO, che normalmente cresce con i piedi nell’acqua ed ha perciò radici che creano appendici risalenti in verticale, per respirare, spesso dall’aspetto di nanetti. Dato che questo cresce in un prato, gli pneumatofori (così si chiamano le appendici) sporgono appena ma si estendono lontano nel prato, dando un’idea dello spazio sotterraneo che certi alberi occupano.

Sull’Isola Bella, un magnifico CANFORO, dalla circonferenza del tronco di forse 8 metri e l’altezza di 20, si trova all’ingresso di un giardino dove parte degli alberi è potata in topiaria: alcuni notevoli TASSI per esempio. Molto bella una SUGHERA al naturale, sotto il bar e un LIRIODENDRO proprio prima dell’uscita.

Venendo da Stresa verso Pallanza, la strada si biforca. Prendere il ramo a sinistra, che sale. A metà salita, facendo molta attenzione si vedrà una stradina che sale, dopo aver curvato a U. E’ quella che porta a Cavandona, un paesino in collina, in cima ad una strada molto stretta. Prima di raggiungere la fine della strada, sul sagrato di una piccola chiesa, si vede un bellissimo TASSO maschio dal grosso tronco avvitato su sé stesso ed i rami che formano una cupola armoniosa. Ha un’età di almeno 500 anni. Si riconosce il suo sesso in autunno, quando le femmine portano gli arilli rossi (frutti) mentre i maschi hanno i futuri fiori in boccio.

A Pallanza, all’ingresso del giardino di Villa Taranto, una magnifica QUERCIA ROSSA, enorme nonostante la recente potatura, è un degno benvenuto al giardino. All’interno, una profusione di alberi e piante di tante specie diverse danno quasi il capogiro. Il tronco di un CASTAGNO del seicento, con una circonferenza di circa 6 metri è fra i più massicci, ma notevoli sono tanti altri fra cui un ALBERO DEI FAZZOLETTI, una QUERCIA PALUSTRE, un LIRIODENDRO, una LIQUIDAMBAR, con fusti dalla circonferenza da 4 a 5 metri. Molte conifere esotiche spiccano, tra cui un doppio ABETE ORIENTALE dalla chioma sottilissima e aghi molto corti.

A Pallanza, appena entrati nel giardino di villa Giulia, dietro un piccolo edificio c’è una magnifica SUGHERA, col fusto di circa 3,50 m. di circonferenza e lunghi rami che si affacciano sul lago. In piazza Gramsci c’è un notevole CANFORO con fusto di circa 6 m. di circonferenza, mentre nel giardino di una fiorista/vivaista nei pressi dell’ospedale, in via de’Marchi, 31 si trova un notevole GINKGO BILOBAdi 150 anni con circonferenza del fusto di circa 4 metri, da cui spuntano molti “mammelloni”, che sono future radici aeree abituali nei vecchi alberi del genere.

Dopo aver superato Verbania, proseguire verso la Svizzera e dopo tre chilometri si arriverà a Ghiffa. Sulla destra, dopo l’albergo Ghiffa e il Municipio, tre meravigliosi ALBERI DELLA CANFORA uno vicino all’altro formano una nuvola di un verde lucido e scuro, alta almeno 25 metri, sulla riva del lago. I tronchi di ciascun albero misurano circa 5 metri di circonferenza e l’età presumibile è di 200 anni. Stropicciano le foglie del canforo, sempreverde originario dell’Asia, si sente il profumo balsamico dei suoi oli che usiamo per aiutare le nostre vie respiratorie o servire da anti-tarme. Anche i frutti, piccole sferette verdi autunnali, hanno lo stesso profumo quando si incidono.

Proseguendo si arriva ad Oggebbio dove, all’altezza della Residenza del Pascià, nel tratto di giardino privato lungo il lago si vede un altro CANFORO con un tronco di circa 7 metri di circonferenza ed una magnifica chioma.

A Baveno, il giardino pubblico lungo il lago della villa Fedora, ospita alberi di grande bellezza di circa 150 anni. Alcune querce SUGHERE, che si distinguono facilmente per la corteccia sugherosa con profonde fessure e le piccole foglie sempreverdi. Un CEDRO CALIFORNIANO che può sembrare una sequoia ma che si riconosce in autunno dai frutti legnosi che cadono a terra e sembrano fiori di legno. C’è un enorme CASTAGNO che presumibilmente ha varie centinaia d’anni, ALLORI ed AGRIFOGLI femmine (riconoscibili dalle bacche), un CIPRESSO DI LAWSON proprio vicino al lago, di forma conica che nasconde sotto il fogliame una gran quantità di rami che si allargano già da terra e formano una spettacolare serie di colonne. Un’altra dalle foglie glauche è più in alto, vicina alla villa, sede della Camera di Commercio, costruita nel 1857 e passata all’inizio del ‘900 al musicista Umberto Giordano che qui ha composto l’opera Fedora, che ha dato il nome alla villa.

A Stresa, lungo la strada principale, nel giardino del n. 19, dove si trova la fondazione Rosmini, un CEDRO DEODARA di 160 anni, alto più di 40 m. e con una circonferenza di circa 8 è ben visibile ai passanti. Sul lungolago si trovano anche bei CANFORI, un FAGGIO e altre piante notevoli.

A Macugnaga, vicino alla Chiesa Vecchia c’è un TIGLIO della presunta età di 500 anni, alto 12 metri col fusto dalla circonferenza di 8,30. E’ ancora in salute nonostante gli manchino vari rami, sia cavo e sorretto da stampelle.

 

 

 

Alberi monumentali del Piemonte, provincia di Vercelli

by 13 Febbraio 2009
liquidambar a Vercelli

liquidambar a Vercelli

 

Nella zona della stazione ferroviaria di Vercelli si trovano gli alberi fra i più belli della città, con bei viali ombreggiati da liquidambar, liriodendri, aceri, ippocastani, olmi. Sul lato del Corso de Gasperi, dove c’è la facoltà di lettere e filosofia, nel cortile interno si trova un GLICINE della probabile età di 140 anni. Il tronco ha una circonferenza di circa 4 metri. Insieme ad un suo gemello meno imponente riveste la facciata dell’edificio ottocentesco.

Sul lato della piazza Sant’Eusebio c’è una LIQUIDAMBAR di 200 anni, alta circa 30 metri, con accanto una gemella più piccola. Questo albero di origine americana ha le foglie simili a quelle dell’acero ma più appuntite, che sembrano stelle e, a Novembre, prende colori fiabeschi che vanno dal giallo al rosso, al viola.

Il parco Kennedy ospita numerose imponenti LIQUIDAMBAR, con la circonferenza del fusto intorno ai 5 metri e grandi chiome. Un PLATANO è all’incirca delle stesse misure. Sono tanti e belli gli alberi di questa piazza che rivaleggiano con i campanili di Sant’Andrea.

 

alberi monumentali della Puglia, provincia di Bari

by 12 Febbraio 2009
olivo di Monopoli

olivo di Monopoli

 

Nel comune di Turi, prendendo la strada di campagna dal nome via dell’antica mola, tra campi di ciliegi, viti, olivi, sul confine fra due campi e la strada si trova una bellissima QUERCIA roverella che appartiene alla masseria Albero d’Oro, forse a causa del suo fogliame che prima di cadere, a Dicembre, diventa di un bel giallo dorato. Il tronco ha una circonferenza di circa 5 metri e l’altezza è di circa 15. Spicca fra gli olivi, che sono molto più piccoli.

Arrivando a Monopoli da Conversano, si passerà fra bellissime ville ed oliveti fra i più suggestivi che si possono immaginare. Gli OLIVI sono antichissimi, con tronchi dalle forme meravigliose. Sembra di essere in un paesaggio di fantasia. E’ difficile scegliere quale, fra gli alberi sia il più bello ed il più antico. Ci sono anche CARRUBI, che si associano volentieri spontaneamente agli olivi e danno anche loro frutti commestibili.

A 7 km da Conversano, nel giardino del Castello Marchione, accessibile in certe occasioni, c’è una QUERCIA FRAGNO di 350 anni con la circonferenza del fusto di circa 4,5 m.

Nella piccola valle fra Locorotondo e Martina Franca, lungo la strada, di fronte ad un distributore di benzina c’è un lussureggiante LECCIO, col tronco dalla circonferenza di circa 3 metri ed una chioma amplissima.

Prendendo da Castellana la strada che porta verso la Selva di Fasano, il paesaggio diventa di nuovo incantevole con la presenza dei trulli e, insieme agli ulivi le querce fragno, un genere endemico della Puglia, con foglie seghettate e grandi ghiande dal cappuccio ricciuto come i cerri. Arrivati alla contrada Sorba, proprio prima del cartello che indica la fine del territorio di Tortorella, sulla sinistra si vede una perfetta QUERCIA FRAGNO accanto a dei trulli. Circonferenza del tronco di circa 3 m. Se ne vedono poi altre lungo il bellissimo paesaggio che continua verso Selva di Fasano, nella provincia di Brindisi. La maggior parte mantiene le foglie secche sui rami in inverno, ma non questa.

 

Alberi monumentali della Puglia, provincia di Brindisi

by 11 Febbraio 2009
carrubo di Fasano

carrubo di Fasano

 

Scendendo da Selva di Fasano verso Fasano, sulla sinistra si Vede il mobilificio Palmisano. Nel suo parcheggio c’è un CARRUBO antico di qualche centinaio d’anni, col tronco cavo dalla circonferenza di circa 6 metri. Questo tipo d’albero è sempreverde come l’olivo ma dalle foglie più scure e più tondeggianti. I frutti delle femmine sono baccelli commestibili dai quali si ricavano anche farine. I suoi semi, regolarissimi, un tempo erano usati come unità di misura per i gioielli, proprio a causa di questa loro qualità: i carati.

Tutt’intorno al centro di Fasano ci sono OLIVI tanto numerosi, belli ed antichi che non è possibile segnalarne uno solo. Meglio farsi un giro. Ce ne sono alcuni con una circonferenza che arriva ai 10 metri.

Ad Ostuni, nel giardino della villa comunale, tra altri sempreverdi c’è una PHYTOLACCA DIOICA albero tropicale di origine argentina, dallo stesso nome del nostro arbusto che in autunno porta grappoli di frutti viola. L’albero in questione, però, ha una base del tronco talmente largo da essere impressionante e di un color cannella molto vistoso. A terra, lo spazio occupato è di circa 12 metri. Poi si restringe come un vulcano. Cresce velocemente ed i suoi tessuti sono tanto acquosi che, in caso di incendio, ben difficilmente brucia.

Nel centro storico di Brindisi, piazzetta della Zecca, c’è un CARRUBO dall’età stimata di 200 anni

 

 

Alberi monumentali della Puglia, provincia di Foggia

by 10 Febbraio 2009
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roverella di Motta Montecorvino

 

In uno dei punti più a Nord della provincia, dove sono installati molti impianti eolici, nel centro di Motta Montecorvino si trova una magnifica QUERCIA ROVERELLA che può avere intorno ai 300 anni, tronco con circonferenza di 5 metri ed altezza di 10. Con la sua bella forma ed un fogliame che tra Novembre e Dicembre diventa di un giallo luminoso, dà allegria ed eleganza al posto.

La suggestiva Foresta Umbra, fra i 300 e gli 800 metri di altitudine massima, ha una faggeta con alberi imponenti, nonostante vivano di solito dai 900 metri in su. Probabilmente il clima fresco ed umido li ha fatti accasare volentieri in questa zona. Attraversando il bosco in auto, lungo la strada si vedono anche due TASSI segnalati da grandi cartelli. Sono in condizioni mediocri ma di età consistente. Il tasso cresce molto lentamente ed è completamente velenoso, salvo la polpa degli arilli sulle piante femmine.

A Vico del Gargano, davanti al convento dei Cappuccini c’è un grande LECCIO di almeno 300 anni di età, con la circonferenza del tronco di oltre 5 metri ed un’altezza di 15. Questo tipo d’albero è una quercia sempreverde come la sughera.

Ci sono bellissimi oliveti dappertutto, nella regione che ne è più ricca. A Mattinata, nella zona del cimitero e vicino all’impianto depuratore ci sono OLIVI anche millenari, con tronchi dalla circonferenza di 4 metri e altri di cui restano sono dei pezzi, tanto da sembrare alberi diversi piantati in circolo.

 

 

Alberi monumentali della Puglia, provincia di Lecce

by 9 Febbraio 2009
quercia di Tricase

quercia di Tricase

 

Nell’abitato di Corigliano, comune di Maglie, prima di arrivare al centro girare a destra e, raggiunta una piazzetta con una bella palma nel mezzo, si vede sulla sinistra una stradina dove subito a destra, protetta da muri e cancello, ma ben visibile, c’è una QUERCIA VALLONEA della possibile età di due secoli, presente solo in Puglia. Le sue foglie hanno i lobi appuntiti ed enormi ghiande, dal cappuccio spesso. Questo tipo d’albero è stato importato dalla zona greca o turca di cui è originaria, all’incirca 1000 anni fa per i suoi frutti, usati nella concia delle pelli, data la loro ricchezza di tannino. Questa quercia e quella di Tricase sono protette dall’UNESCO.

Nel comune di Tricase, andando verso Tricase porto, lungo la strada si trova, protetta da un basso muretto a secco, una spettacolare QUERCIA VALLONEA (quercus itaburensis) di qualche secolo, tronco dalla circonferenza di circa 4,5 m e l’altezza di circa 18, con una chioma amplissima.