Carciofi in giardino
Il carciofo Cynara scolymus, ortaggio fra i più raffinati che si risveglia con l’umidità dell’autunno, è anche una delle piante più ornamentali e al tempo stesso inconsuete che possano essere messe a dimora in un giardino anticonformista. Alto fino a un metro e mezzo, con lunghe foglie di un verde argenteo e molto incise, lo stelo alto e diritto, è come un cavaliere vegetale che difende il territorio con armi e pennacchi. Le spine sottili lungo lo stelo e le foglie, sono invece grosse e dure per proteggere quello che la natura ha destinato a diventare con la bella stagione il grande fiore fatto di tantissimi minuti tubicini color azzurro oltremare Dopo essere stato visitato dagli insetti fecondatori, quella spessa seta si trasforma in una pelliccia di pappi morbidi e leggerissimi che prendono il volo per portare lontano i semi minuscoli.
A meno che nei mesi freddi decidiamo di lasciare solo le foglie per rallegrare la vista e ci mangiamo il grosso bocciolo di brattee carnose che partono da un cuore croccante e culminano con una spina. Il sapore leggermente amarognolo dato dalla cinarina di cui è intriso, lascia il dolce in bocca e un odore piacevole sulle dita, quando lo si maneggia per cucinarlo o mangiarlo crudo, così da approfittare meglio di questa sostanza tanto benefica per il nostro fegato, che alla pianta serve da difesa contro insetti, funghi e batteri. I polifenoli del carciofo che lo fanno scurire per l’ossidazione quando lo si lascia all’aria dopo avergli tolto le protezioni, sono tutti utili per la nostra salute.
Simile nell’aspetto è il cardo Cinara cardunculus altilis, di cui mangiamo in inverno le costole delle foglie
Il carciofo era conosciuto dagli antichi romani e greci, selezionato per la coltivazione a partire dalla Sicilia per rispondere meglio ai nostri gusti, lasciando ai prati la sua versione selvatica, il cardo Cynara cardunculus, che dopo essersi difeso con tante spine, finisce anche lui col dare frutti morbidi come velluto.
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