Dal terreno, profumo ai fiori e sapore ai frutti
Poveri quei campi sconvolti dagli aratri che portano alla luce e all’aria gli organismi sotterranei, facendoli morire. I pochi scampati periscono sotto i macchinari che col vapore sterilizzano la terra per eliminare infestanti e malattie. Più tardi arrivano i diserbanti e gli insetticidi. Alle piante si dà il concime che le fa diventare prospere e belle ma, nate e cresciute in un ambiente sterile, hanno avuto tutto il necessario per apparire belle e di grossezza uniforme, mancando quasi del tutto di sapore e profumo.
E’ comodo, pratico e di effetto immediato nelle serre, far crescere le piante nella lana di roccia e altri materiali inerti, ma davvero ci basta che abbiano solo un bell’aspetto, come delle foto pubblicitarie?
Quando a un terreno si danno concimi organici formati con i tempi lunghi necessari a ciascuno secondo la propria natura, (da uno a tre anni) e si sono lasciati i lombrichi insieme ai tanti minuscoli animaletti che hanno una parte importante nel ciclo della vita, si è fatto il passo fondamentale perché le piante diano fiori profumati e frutti saporiti. Occorre metterle a dimora rispettando i loro gusti, perché stiano bene vicino a quelle con cui scambiano servigi, tenendo a distanza quelle che competono con loro e le ostacolano. Zappettando poi il terreno solo quel minimo necessario a farlo respirare bene e assorbire l’acqua quanto serve, si dà alle radici l’agio di espandersi liberamente, per cercarsi le sostanze migliori e mantenersi sane, affrontando con maggiori probabilità di riuscita le possibili malattie e altre difficoltà.
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