Frutti di legno (prima parte)
I frutti delle conifere (cipressi, abeti, larici, pini ecc. sono spesso di legno e li chiamiamo pigne, ma sarebbe più corretto chiamarli coni. Alcune conifere esotiche ne hanno di particolarmente belli, ma bisogna essere attenti per notarli, perché spesso sono molto piccoli. I frutti della metasequoia, una specie di sequoia orientale che perde le foglie in inverno, quando cadono e disserrano i molti segmenti per lasciar uscire i semi, appaiono straordinariamente espressivi: sembrano infatti altrettante bocche chiuse ma in vari atteggiamenti: sorridenti, imbronciate, tese, rilassate. Il tutto in 3 centimetri di altezza e due di larghezza.
Il calocedro, o cedro della California, che non è parente dei cedri ma dei cipressi, lascia cadere ai propri piedi dei frutti alti 2 cm, dal bel color cannella e una forma impeccabilmente stilizzata a fiore.
La tuja gigante, sempre parente dei cipressi e di origine orientale, mantiene fra il suo fogliame le minuscole roselline di legno che sono i suoi frutti aperti.
Anche certi alberi decidui, vale a dire quelli che perdono le foglie in autunno, hanno frutti che sembrano fiori. I faggi, di casa a mille metri di altitudine, fanno le faggiole che trattengono i semi al centro di “petali” che sembrano di cuoio.
I fiori simili ai tulipani, degli americani liriodendri, si trasformano in fiori legnosi dai tantissimi petali sottili (vedi foto di apertura).
La liquidambar produce frutti tondi con diametro di circa 3 cm.
La Cryptomeria japonica è una conifera che ha frutti tondi del diametro di circa 2 cm. che mantengono un buon profumo, anche dopo molto tempo che sono caduti.