Noce del Brasile dagli intrecci misteriosi
Nel folto delle foreste pluviali dei tropici, dove una perenne estate asseconda la foga della natura, la raffinata vita amorosa di certe api si intreccia a quella di alberi giganteschi, che con la loro chioma sovrastano gli altri, come principi. Sono i noci del Brasile, (Bertholletia excelsa) che si distinguono da lontano e rendono così più facile il percorso agli unici insetti da cui lasciano fecondare i propri fiori una volta all’anno. Il nettare e il polline dei calici color crema riuniti in gruppi, sono nascosti da un petalo a forma di cupola così ben chiuso da poter essere sollevato solo dalle api Euglosse femmine, più robuste delle api comuni. Nell’aspetto somigliano alle api comuni ma le Euglosse, oltre ad avere più forza fisica hanno compagni maschi bellissimi, dai colori vivaci e iridescenti, con cui si uniscono solo se all’avvenenza aggiungono un profumo adeguato. Per procurarselo frequentano un gran numero di orchidee, dalle quali prendono gli oli odorosi raspandoli dai petali con le zampe che terminano a spazzola. Intanto vengono impolverati di polline dai fiori, fecondati durante le peregrinazioni dei begli insetti.
Intanto, sul grande albero si formano i frutti, grossi e duri come noci di cocco, che dopo un anno sono maturi e cadono a terra. Lì solo le termiti o i roditori dai denti durissimi, gli aguti, riescono ad aprire il guscio legnoso e a toglierne le gustose noci che seppelliscono in vari nascondigli, per mangiarle quando ne sentono il bisogno. Naturalmente ne dimenticano sempre qualcuna, che può germogliare e trasformarsi in albero. In quel periodo, che è anche quello più piovoso, intere famiglie umane si trasferiscono nelle foreste per raccogliere le noci, commercializzate poi in tutto il mondo. Questo, però, ormai non avviene più senza danno, perché le esigenze della raccolta umana disturbano e alterano una natura che ha intrecciato nel tempo un’intricata rete di alleanze e reciproca dipendenza fra le varie forme di vita. Per adesso l’albero è protetto dalla legge, ma se il suo complesso sistema venisse troppo compromesso, sarebbe condannato alla sterilità e all’estinzione.
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