Il disertore
Film del 2020 di Florian Gallenberger tratto dal libro di Sigfried Lenz pubblicato postumo nel 2016
Durante la seconda guerra mondiale il giovane tedesco Walter Proska parte ancora una volta per il fronte verso la Polonia e sul treno incontra la bella Wanda, polacca. Si sentono attratti, ma lei scappa durante un controllo della polizia, dopo aver lasciato sul treno una bomba. Quando il treno subisce un altro attentato il soldato viene annesso ad un gruppo sparso di commilitoni comandati da un ufficiale disumano e nel periodo che segue ci sono scontri con i partigiani, tra cui Wanda. La certezza che la guerra sarà persa dai tedeschi e l’insensatezza del conflitto, oltre al commilitone Kurschner e a Wanda, con cui inizia una relazione amorosa, lo convincono a disertare e a militare coi russi. Ma nonostante i propositi egualitari proclamati dai sovietici, diventa man mano evidente che applicando le regole con durezza, dimenticando la complessità dell’animo umano, ignorando le sfumature, anche le migliori intenzioni producono effetti disastrosi. Il film presenta varie situazioni in cui questo diventa palese. E’ un errore che finora hanno fatto tutti, dato che ancora ci si concentra sulle azioni, trascurando le motivazioni. L’unica eccezione è stata quella di Nelson Mandela, che però era solo e ormai molto anziano quando ha avuto la possibilità di mettere in pratica ciò che aveva profondamente compreso sull’umanità. Un film illuminante al riguardo è INVICTUS
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