Il MUDEC, Museo delle Culture di Milano
Noi umani, perché modellati dalla natura, abbiamo sempre trovato belle le sue forme e i suoi colori quanto ciò che vi somiglia, così come dal suo ingegno abbiamo imparato a creare quello che ci serve per adattarci meglio alla vita. Nei musei antropologici, dove sono esposti gli oggetti che testimoniano i tempi e i popoli più vicini alle origini del nostro percorso di civiltà, possiamo rendercene conto al meglio. A Milano è la collezione permanente del Museo delle Culture ad offrircene un esempio in via Tortona, nel quartiere un tempo occupato dall’industria Ansaldo, convertito da anni ad attività sensibili all’ecologia e all’arte. Alcune sale, accanto a quelle dedicate a mostre temporanee, espongono oggetti che appartengono alla stessa famiglia di altri ospitati nel Museo di Storia Naturale di Bergamo, nella sezione dedicata all’umano, che sarà interessante visitare.
Nell’atrio del primo piano una grande acconciatura di penne fatta dai Kayapò del Brasile ci ricorda la nostra ammirazione e il desiderio di imitare le sontuose parate degli uccelli, con penne e piume che assomigliano alle foglie degli alberi. Ad enormi foglie assomigliano i palchi di alce che quegli animali portano in testa come corone, come armi, come attrezzi e sono sotto i nostri occhi in una vetrina della prima sala. Forme vegetali sono evidenti nelle eleganti lame di armi africane esposte più avanti e sembianze animali si riconoscono nelle affascinanti bottiglie e recipienti peruviani in ceramica. Gli artisti europei, dagli inizi del novecento si sono risvegliati al fascino delle opere cosiddette primitive che qui sono esposte e di cui si vede l’influenza nelle mostre temporanee allestite nelle altre sezioni del museo. E si sono ispirati alle raffinatissime espressioni artistiche e artigianali del Giappone, -di cui troviamo qui qualche testimonianza-, che della natura ha sempre avuto il culto.