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Canzoni ad alta umanità: Brel

by in Arte e cultura, Personaggi, Umanità

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Le parole, il modo di cantare, la musica quasi sempre composta dallo stesso Jacques Brel (1929-1978) hanno fatto di lui il cantautore fra i più intensi mai esistiti. Che si trattasse di amore o di odio, di nostalgia o di desiderio, di persone o di luoghi, quando componeva e cantava era presente con tutta la propria vita, con un calore e una profondità con cui è difficile fare paragoni. Nell’interpretazione solo Edith Piaf lo eguagliava, ma i testi di lui erano più belli. Così come Georges Brassens aveva il tratto del filosofo, Jacques Brel aveva quello dell’amante, che ignora il limite tra sé e l’altro, che si fonde ed è tutt’uno con la persona o il luogo che sta cantando.

Il suo successo è stato enorme negli anni 50-70, all’incirca nello stesso periodo di Georges Brassens,quando  la canzone d’autore francese era ancora quella straniera più conosciuta da noi e la lingua si studiava alle scuole dell’obbligo. Tralascio tutte le notizie biografiche, di cui c’è ampia documentazione altrove, per segnalare solo che Jacques Brel è sepolto nell’isola della Polinesia dove era andato per sottrarsi alle pressioni del sucesso e aveva trascorso gli ultimi anni della propria vita, la stessa del pittore Paul Gauguin: Hiva Oa.

 

Interpretazioni di grande presa sono:

Ne me quitte pas, famosissima canzone d’amore dolorosa verso l’amata che lo vuole lasciare.

La chanson des vieux amants parla dell’amore di tutta una vita di una coppia che, nonostante le tempeste si ama profondamente.

Mathilde fa sentire il folle turbamento che prende l’amante, consapevole della sofferenza ma anche della felicità che la sua donna gli infliggerà ancora, tornando finalmente da lui.

Litanies pour un retour è una canzone con un solo verbo, che dà senso al colare dei sostantivi con cui dipinge l’innamorata. Una canzone raffinatissima, piena di tenerezza e di passione.

Jef è una canzone di amicizia tra due uomini che riescono solo a sognare una vita migliore

Le plat pays tratteggia con poche parole la patria amata e odiata: il Belgio.

La valse à mille temps è un vorticoso valzer di due innamorati a Parigi.

Quand on n’a que l’amour parla della capacità trasformatrice dell’amore in tutte le vicende della vita..

Ces gens-là è la spietata descrizione di una famiglia di gente meschina, dalla quale la donna che ha nel cuore si distingue come un fiore sui rifiuti.