La Torre Petrara di Sermoneta (LT)
Fin dal XIII secolo la famiglia Caetani aveva avuto il suo castello a Sermoneta, nel punto in cui a trecento metri di altitudine, la collina termina la sua salita e si sono potute costruire con un certo agio case, palazzi e chiese. Ai suoi piedi, su un’altura ben più piccola nella località di Monticchio, venne costruita una torre di avvistamento molto semplice, che fino al ventesimo secolo non aveva subito danni. Quando però nel periodo fascista bonificarono le paludi lungo la costa tirrenica e si costruirono le nuove città di Latina, Aprilia, Sabaudia, Pomezia, si pensò di procurarsi le pietre necessarie prendendo il tufo e la calce della collinetta. Così, giorno per giorno, dopo aver abbattuto gli alberi e utilizzato il loro legname, consumarono la collina fino a lasciare solo quella parte su cui si reggeva la torre e accanto a lei un leccio.
Più oltre non osavano andare, perché quella costruzione ormai inaccessibile aveva acquisito un’aura piena di fascino e di mistero e sarebbe stato un peccato farla sparire. Chi non ne conosceva la storia si chiedeva come l’avessero costruita e perché. Faceva pensare a quei monasteri greci sulle rocce chiamate Meteore, a torri in cui tenere prigioniero qualche insolito personaggio. Era dunque il caso di lasciarla così, per stupire i visitatori diretti a Sermoneta. Come nelle storie inventate, il bel borgo si può raggiungere prendendo una delle due strade che partono nello stesso punto ma in direzioni opposte: una è più larga e agevole da salire, l’altra è più corta ma anche più stretta e ripida. Lassù c’è ancora molto spazio per pensare a seguiti avvincenti.
**************
Il mondo interiore è importante quanto quello che ci circonda. Ecco perché questo sito si occupa di entrambi.