Bagni San Filippo, acqua del vulcano (GR)
Che siano nuvole, neve o fiori di melo, il bianco ha la leggerezza e il silenzio dell’acqua.
La pioggia che cade sul monte Amiata e penetra lentamente nelle sue profondità di vulcano, si scalda al fuoco che ancora vive sotto di lui e gli si sottrae piano. Riemerge dopo anni a Bagni San Filippo, satura del calcare che ha sciolto per farsi largo tra le pietre e ne riveste la terra, i sassi, l’erba e le piante. Li ricopre con la sua bellezza immacolata e costruisce sentieri, cascate, vasche di travertino candido.
Nell’aria c’è odore di zolfo e calore di fuoco. Il minerale che accende corre con l’acqua che spegne e nell’inverno più freddo, porta un’aura di primavera. E’ la continuità del mondo naturale, in cui ciascuno deve qualcosa ad un altro, spesso al suo opposto.