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Palme dalle molte doti

by in Piante, giardini, parchi
copernicia prunifera ect cerifera da b&t world seesd

palma da cera – foto da B & T world seeds

 

Le palme, pur diventando molto grandi e con un fusto legnoso, non sono alberi, ma piante erbacee. Gli alberi, infatti, hanno i canalicoli che portano l’acqua e i minerali dalle radici alle foglie e viceversa, nella parte più esterna del tronco, sotto la corteccia. Ogni anno se ne formano di nuovi e quelli vecchi si chiudono, dando origine agli anelli che ne denunciano l’età. Le piante erbacee, invece, hanno i vasi capillari distribuiti in tutta l’area del tronco e dunque non ci sono anelli di accrescimento, anche perché il fusto rimane all’incirca sempre della stessa circonferenza.  Il loro legno estremamente robusto serve per ogni tipo di costruzione e le foglie sono spesso utilizzate per fare da tetto alle case. Di solito associamo l’idea delle palme a località calde ma non è così. Ce ne sono che vivono in montagna e da noi, in Italia, abbiamo una palma nana autoctona, la palma di san Pietro, la Chamaerops humilis

Come gli alberi le palme fanno fiori e frutti di ogni genere, importanti per uomini e animali. Svolgono anche quasi tutte le loro numerose funzioni benefiche per l’ambiente. Ecco qui di seguito le doti di alcune delle tante specie diffuse nel mondo.

PALMA DA CERA La Copernicia cerifera, palma comune in Brasile, protegge i germogli delle sue foglie con una guaina di cera, che viene poi sfruttata dall’uomo per numerosi impieghi, dato che è di ottima qualità.

 

Phytelephas_macrocarpa_da Palmpedia

frutti della palma da avorio – foto da Palmpedia

PALMA DA AVORIO La Phytelephas macrocarpa, che cresce nella foresta pluviale del Sudamerica fa un grosso frutto con semi grandi come uova di piccione chiamati corozo che, una volta seccati hanno l’aspetto e la consistenza dell’avorio animale.

PALME DA FIBRA, DA CIBO E BEVANDE Ottime fibre si ricavano invece dalla palma da cocco Cocos nucifera, che avvolge le noci in una spessa protezione fibrosa grazie a cui galleggiano e possono viaggiare per mare senza guastarsi e riprodursi su terre nuove. La polpa della noce di cocco, poi, è squisita e prima che completi la sua formazione è particolarmente ricca di acqua dolce, di buon sapore.

La palma da dattero Phoenix dactylifera, la palma del Cile Jubaea chiliensis, la palma borasso Borassus flebellifer e molte altre danno frutti nutrienti e di ottimo sapore.

Da varie palme si ottiene anche un vino, facendo fermentare la linfa trasparente. Il sapore è molto diverso dal nostro vino e le palme a cui si sottrae la linfa, naturalmente ne soffrono, mentre questo non avviene per la vite, dato che le si tolgono solo i frutti, che lei destina comunque agli animali, perché mangiandola ne disperdano i semi.

PALMA DA ZUCCHERO La Arenga pinnata, comune in Asia, ha una linfa particolarmente zuccherina, che viene prelevata per dolcificare o per farla fermentare e ottenerne vino di palma.

PALMA DA OLIO Elaei guineensis, famigerata a causa delle enormi coltivazioni in monocoltura, fatte distruggendo la foresta nativa e produrre olio alimentare per lauti profitti. Questo procedimento provoca grandi danni all’ambiente prima di tutto perché porta strade, case, fabbriche, automezzi che inquinano e alterano il delicato equilibrio naturale. Poi perché toglie l’habitat a insediamenti indigeni umani e ad animali, oltre a ridurre enormemente la biodiversità. Più questa si riduce, più i territori diventano vulnerabili perché eventi naturali o artificiali violenti, stroncano molto più facilmente ciò che ha una minore varietà di difese da opporre.

 

Carludovica_palmata Hans Hillewaert Wikipedia

frutti della palma dei cappelli di Panama, foto di Hans Hillewaert da Wikipedia.org

 

PALMA DEI CAPPELLI DI PANAMA Quando gli spagnoli durante la conquista dell’America Latina sono arrivati in Ecuador, hanno notato cappelli che coprivano anche le orecchie e il collo ed erano tanto leggeri da sembrare veli (toques).

La fibra di cui sono fatti è quella delle foglie di palma Carludovica palmata, che si conosce comunemente come palma toquilla e cresce in Ecuador dove viene lavorata. Non è una vera palma, perché è piuttosto piccola e non ha fusto legnoso. E’ una specie di pandano. Il nome “panama” dei cappelli deriva dal fatto che quando Theodore Roosvelt aveva inaugurato il canale di Panama nel 1914, glie ne era stato offerto uno di quel tipo, senza che lui ne conoscesse la provenienza.

Le foglie devono essere cotte e poi fatte seccare. Solo allora le fini e robuste fibre possono essere intrecciate, con un lavoro che dura un paio di settimane.

 

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