L’ecomuseo Oglio-Chiese a Canneto sullOglio (MN)
Nella cittadina di Canneto sull’Oglio, che ha nei dintorni il ristorante Dal Pescatore, fra i più rinomati d’Italia, c’è anche il museo civico più multi-comprensivo che ci si possa immaginare. Ha preso vita grazie a dei volontari circa trent’anni fa, che adesso sono straordinarie guide nelle numerose e sorprendenti sale su due piani, nell’edificio ottocentesco di quelle che erano state scuole. Qui si vengono a conoscere molti aspetti della vita del fiume, della terra, degli animali e delle persone lungo i fiumi Oglio e Chiese che si incontrano nei paraggi.
Un tempo a Canneto prosperava la ditta FURVA, produttrice di bambole e giocattoli e la visita inizia dunque al pianterreno con pezzi di fine ottocento fino a quelli moderni del 1993 quando la fabbrica ha chiuso.
E’ al piano superiore, però, che si conosce il territorio, un tempo paludoso e poi bonificato. Per questo il suolo che in superficie è ricco di limo portato dal fiume, ha una base di torba dura, perché negli acquitrini le piante che muoiono affondano e si sedimentano, iniziando una trasformazione che nel corso dei secoli le porta a diventare carbone. Questa caratteristica è stata favorevole alla crescita degli alberi e degli ortaggi, trasportati poi lungo la rapida e comoda via acquatica ovunque ce ne fosse richiesta. A testimoniare il traffico fluviale fin dai tempi più lontani, nel museo c’è una delle tante piroghe ricavate da un tronco di quercia scavata col fuoco, per arrivare alle barche usate fino a cinquant’anni fa, cariche di tutti gli oggetti adatti al trasporto e alla vendita, fatti di erbe, canne palustri, vimini. La bella pittura murale che copre un’intera parete, rappresenta il paesaggio acquatico, dando un’ambientazione alle barche e agli oggetti esposti. Altrettanto suggestiva è l’atmosfera della sala riservata agli uccelli e agli altri animali tassidermizzati in posture che li mostrano in situazioni caratteristiche, spiegate con maestria dalla guida che accompagna i visitatori, perché sarebbe impossibile realizzare sufficienti pannelli esplicativi per la quantità e varietà di testimonianze della vita locale. Anche le pagine degli erbari, incorniciate e appese, offrono la bellezza delle forme vegetali di cui si vengono a sapere le particolarità e i tanti impieghi che hanno avuto nella cura di umani e animali. Nella sala dedicata agli alberi c’è un’esposizione ad arte dei numerosi innesti possibili e semi di tante forme e colori, mostrate come le perle che in effetti sono.
Affascinanti e rustici giocattoli fatti dagli stessi bambini di un tempo o dai loro genitori, utilizzando pezzi di legno, tappi, tutoli di mais, sono per la gioia di chi apprezza la creatività e il riciclo. C’è poi una collezione di abiti e accessori contadini, una da nobili e possidenti e una da lattanti. Le tradizioni religiose, i miti, le festività di ogni tipo sono documentate da fotografie e da oggetti, compresi quelli che in passato ornavano le tombe con una grazia e una fantasia adesso scomparse dai cimiteri, ma che si possono ritrovare raccolti nella chiesa di Santa Croce, detta dei morti, aperta il mercoledì, il sabato e la domenica mattina.
il sito del museo è http://www.ecomuseoogliochiese.it