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Museo dei profumi a Savigliano (CN)

by in Musei della natura e dell'uomo, Piante, giardini, parchi

Il giardino del Museo dei profumi – foto da ideawebtv.it

 

A Savigliano, sotto i cornicioni del bellissimo palazzo Muratori Cravetta, figure umane dipinte nell’atto di guardare furtivamente da finestrelle il giardino sottostante, fanno pensare al desiderio di essere circondati dalle fragranze delle piante di cui era composto in origine, che forse erano rose e rosmarini, salvia e caprifoglio, la cui essenza si riconosce in tante acque odorose. Ma è nel vicino palazzo Taffini d’Acceglio che ha sede il Museo dei Profumi, il cui nome è Muses, dove nel giardino quelle piante ci sono adesso, intorno ad una fontana che nebulizza acqua aromatizzata.

A partire dall’ottocento nel palazzo e nel parco sabaudo di Racconigi, poco più a nord, erano state sviluppate la sperimentazione agroalimentare e la disciplina delle essenze, dei profumi e dei sapori. Un poco più vicino a Torino è ancora attiva quella che viene chiamata L’isola d’Erba, perché fin dalla metà dell’ottocento vi si coltiva in particolare la menta piperita nel suo terreno argilloso siliceo, in zone umide e fresche. A Pancalieri, -dove c’è il Museo della Menta e delle piante officinali- e in una ventina di comuni dei dintorni, l’attività si era sviluppata fino a costituire, insieme ad altri centri sparsi nella regione, il cinquanta per cento del prodotto italiano che comprende assenzio, camomilla, coriandolo, maggiorana, melissa, timo e altre erbe. Il Piemonte è uno dei maggiori coltivatori di erbe odorose e nell’università di Savigliano da venticinque anni si tiene uno dei pochi corsi di erboristeria aromatica.

 

alambicco per profumi nel museo – foto del Muses

 

Nel seicentesco Palazzo Taffini d’Acceglio si ripercorre la storia del profumo presentando gli oggetti i libri, i dipinti, i personaggi che hanno avuto una parte importante nella sua evoluzione, percorrendo le molte sale affrescate con scene mitologiche o di gloriosi momenti della vita di chi abitava o frequentava il palazzo, come la famiglia Savoia e la famiglia Taffini. Ci si può inebriare di fragranze vegetali attraverso gli “olfattori”, che sono grandi calici in vetro soffiato dalle forme studiate appositamente per annusare nel modo più favorevole quelle che vi sono contenute, o perdendo la testa dentro campane artistiche che nebulizzano gli aromi mentre proiettano disegni luminosi nell’oscurità della sala. Queste e varie altre opere che valorizzano ed esaltano il profumo sono state realizzate da artisti contemporanei da tutto il mondo, nei saloni dai muri e dai soffitti dipinti da pittori locali di altri tempi.

 

campana del percorso sensoriale – foto del Muses

 

Alla visita guidata del museo si può aggiungere la partecipazione a laboratori per approfondire la conoscenza con le essenze e sperimentare la realizzazione del profumo più adatto al proprio carattere.

Potrete conoscere altri musei dei profumi leggendo l’articolo sull’Officina Profumofarmaceutica di Santa Maria Novella a Firenze e sul Museo delle Erbe a Sansepolcro . Una menzione ai profumi si trova anche nell’articolo Il bello della Val Vigezzo

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