Ortensie e Hedychium: elegantissime evase
Probabilmente anche chi non ha neppure la minima nozione botanica, conosce i morbidi e freschi fiori di ortensia che, per la facilità con cui si adatta ad ogni terreno, ha trovato accoglienza in ogni giardino, per modesto che sia. Chiede solo di essere riparato dal sole dei troppo brucianti pomeriggi estivi e di non dimenticare le annaffiature. E’ certo, però, che ben pochi si aspetterebbero di trovare debordanti arbusti di ortensie rosa o celesti lungo le strade, con la frequenza con cui da noi troviamo le robinie. Questo succede però sulle vulcaniche, lontane isole Azzorre, nel mezzo dell’oceano Atlantico all’altezza del Portogallo. Su questo arcipelago che noi conosciamo forse solo per l’anticiclone che si forma lì e che da noi porta il bel tempo estivo, il clima è mite ma piove molto spesso. Così le ortensie, arrivate in Europa per la prima volta dall’Estremo Oriente nell’ottocento e piantate anche nei giardini isolani, si sono trovate tanto bene da andarsene per proprio conto a colonizzare ogni terreno che appena si prestasse ad ospitarle.
Il bottoncino che si vede al centro di quelli che crediamo petali e sono invece brattee, è il vero fiore, minuscolo, che diventa una capsuletta per i semi, tanto leggeri da volare lontano con la stessa facilità della sabbia più fine. Anche se da noi molte ortensie sono state rese sterili per far durare maggiormente la fioritura, quelle delle Azzorre appartengono certamente al ceppo più antico, naturale e fertile.
A dare alle Azzorre l’aspetto di un giardino, insieme alle ortensie è il profumato Hedychium gardnerianum, altro magnifico grande fiore asiatico, ma dell’India, evaso con semi e rizomi dai recinti esclusivi dei giardini. Da noi non è molto conosciuto, ma in Nuova Zelanda, nelle Hawaii e nelle Azzorre è considerato uno dei più temibili infestanti.
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