Giardini nell’aria
I giardini più originali delle grandi città sono ormai da anni quelli sospesi nell’aria, dove un tempo passavano la ferrovie sopraelevate, poi dismesse a favore di altri percorsi. I semi delle piante che volano col vento o con l’aiuto degli uccelli vi sono planati, hanno trovato accoglienza e con rami, foglie e fiori hanno fatto onore a quei luoghi che si sarebbero dovuti demolire. Così, per volere della popolazione, le pubbliche amministrazioni in vari casi hanno deciso di assecondare la trasformazione spontanea già in corso per realizzare nuovi giardini proprio lì, mentre tanti altri sparivano. E’ successo a New York, dove la linea che trasportava merci verso Manhattan, costeggiando il fiume Hudson, negli anni ottanta era stata abbandonata. L’interessamento dei cittadini aveva però infine portato ai lavori che dal 2006 al 2014 l’hanno trasformato in un percorso panoramico fra le piante, lungo 2,4 chilometri. Così, oltre a preservare in parte una testimonianza di vita passata si è creato uno spazio attraente per gli abitanti della città quanto per i turisti.
A Parigi, tra Bastille e Vincennes si è fatto qualcosa di simile ancora prima, inaugurando nel 1993, la “Promenade plantée” lunga 4,7 chilometri.
Altre città del mondo hanno seguito l’esempio, ma a Valencia nel 1986 si è inaugurato un giardino sotto il livello delle strade, in quello che era stato il letto del fiume Turia. La decisione, presa per volere dei cittadini, è avvenuta in seguito a una terribile alluvione nel 1957, quando il fiume che passava in mezzo alla città, l’aveva allagata causando molti morti. Il comune aveva deviato il corso del fiume, allontanando la possibilità che si ripetesse un simile disastro, ma aveva previsto di far passare al suo posto un’autostrada urbana. Gli abitanti di Valencia si sono però opposti, proponendo che quell’alveo diventasse un lunghissimo giardino, di oltre sette chilometri. Così è stato e questo fiume di foglie è attraversato da molti ponti, per ammirare dall’alto un percorso che ben rappresenta il valore dell’unità d’intenti di tanti singoli, quando si interessano del bene comune.
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