Alberi monumentali dell’Abruzzo, provincia dell’Aquila
Uscendo dall’autostrada all’Aquila Ovest, andare a Basanello, frazione di Barete. Dalla piazzetta del paese, risalire brevemente a piedi la via Madonna di Loreto e via la fonte, dalla quale si vede già la spettacolare QUERCIA. Le querce erano alberi sacri, nell’antichità, quando erano diffuse ovunque e formavano boschi impenetrabili, a causa di lunghi rami e radici che si intrecciavano.
Da Basanello, andare verso Cagnano Amiterno. Oltrepassarlo in direzione dell’Aquila. Di rimpetto al cimitero, sale la strada verso Corruccioni. Dalla piazzetta col capolinea dell’autobus, risalire a piedi il paesino. Appena fuori, lungo il sentiero si trova un’altra QUERCIA.
Tornando verso Roma, in autostrada, uscire a Magliano dei Marsi. Da lì una strada prosegue fino a Santa Maria in Valle. Lasciare il mezzo sul piazzaletto ghiaioso e proseguire 200 metri fino alla chiesetta romanica. Da lì, discendere il sentiero che porta alla QUERCIA, vicinissima. Luogo molto bello.
Proseguire verso sud, con la statale n.5 fino a Cerchio e continuare sulla provinciale n. 83 fino a Pescasseroli. Da lì, appena fuori dal paese, alle pendici del Monte Tranquillo, lasciare il mezzo nel piazzale della piscina e continuare brevemente a piedi, fino alla strada sterrata a sinistra. Oltrepassato il galoppatoio e una grande stalla, si trovano 3 FAGGI monumentali, sulla destra. Il bosco è bellissimo. I faggi crescono spontaneamente dai 900 ai 1400 metri di altitudine, su terreni spesso sassosi a cui si aggrappano con le loro radici superficiali. Prediligono un clima umido ma terreno che non trattenga l’acqua. I loro frutti, le faggiole, sono ottimo cibo per animali ma un tempo se ne ricavava anche una farina e dell’olio. Quando cadono e si aprono, sembrano fiori di cuoio.
Lasciando Pescasseroli per Villetta Barrea e proseguendo in direzione di Scanno, 1 km prima dei campi sciistici di Passo Godi, sulla sinistra, c’è il FAGGIO di Pontone. Si individua meglio il luogo scendendo dal passo. A 1 km, a destra, dove c’è un cartello di senso unico, si trova il prato in cima al quale si vede l’albero.
Tornando a Villetta Barrea, riprendere la provinciale 83 fino ad Alfedena che, nella piazza principale ha un grande PIOPPO. Dal Paese, proseguire per il bosco di S.Antonio. Dove si vedono le indicazioni per l’eremo, entrare nel bosco dove vivono FAGGI e ACERI secolari. I due tipi d’albero convivono negli stessi boschi. Gli aceri si riconoscono dalla corteccia a scaglie, sotto la quale si vede il legno rosato, con disegni in rilievo molto belli. Le foglie palmate e i frutti che paiono libellule sono inconfondibili. I faggi hanno i tronchi più lisci, con una fine corteccia grigia. Le foglie possono essere verdi o rosso scuro. In inverno hanno già i germogli, lunghi e appuntiti.
A Popoli nella zona dove sgorga la sorgente del fiume Pescara, in un ambiente molto bello, proprio davanti al laghetto che forma si trova un PIOPPO NERO con circonferenza del fusto di circa cinque metri.
Ad Avezzano, nel giardino pubblico di piazza Torlonia, un PIOPPO NERO con la circonferenza del fusto di circa cinque metri si innalza ben al di sopra di tutti gli altri alberi, che purtroppo sono stati mutilati come succede molto spesso. Il pioppo ha subito una cattiva potatura, ma meno invalidante. In inverno, quando gli alberi sono spogli, vederli così straziati mette una grande tristezza, mentre se venissero potati con competenza i risultati sarebbero ben diversi.