Alberi monumentali della Lombardia, provincia di Mantova
Il giardino di porta Pradella a Mantova è all’interno di una grande rotonda, ma gli alberi secolari che vi si trovano e i resti di alcuni arredi dimostrano la sua nobile origine. Vi si trova, proprio sul margine, una MACLURA POMIFERA inclinata, con un tronco dalla circonferenza di 4 m. E’ una pianta importata in Italia dall’America nell’ottocento per sostituire i gelsi e i bachi da seta malati che si nutrivano delle loro foglie. Le femmine portano frutti gialli simili a pompelmi. Su un altro margine ci sono due CIPRESSI CALVI col tronco di 4 m. di circonferenza, mentre un gruppetto più giovane è a poca distanza da loro. C’è anche un GINKGO con una circonferenza del tronco di circa 4,5 metri, riconoscibile dalle foglie a ventaglio. Sulla piccola rotonda si trova un OLMO con una circonferenza del tronco di 4 m., con le sue caratteristiche piccole foglie seghettate su ramoscelli sottili.
All’incirca al km 10,300 della strada che porta a Goito, venendo da Mantova sulla sinistra si trova la via per il Parco Bertone, aperto solo la domenica dei mesi estivi o in altri giorni. Dopo due chilometri di rettilineo, sulla curva c’è il parco molto bello anche per le cicogne che vi nidificano. L’albero più noto è un magnifico GINKGO BILOBA di circa 200 anni, alto 40 metri, con un tronco dalla circonferenza intorno ai 4,5 m. Anche i BAGOLARI sono notevoli, con tronchi intorno ai 4 metri e altezze intorno ai 30. Un NOCE NERO notevolissimo, è caduto nell’estate 2013 e giace conla base del tronco rovesciata, simile ad un sole oscuro.
Volta Mantovano è la cittadina dei BAGOLARI. Uno scenografico emiciclo di questi alberi, piantati negli anni 30 per consolidare il terreno davanti alla chiesa principale, si è sviluppato notevolmente grazie all’abbondante acqua delle falde. Dietro l’ospedale ce n’è uno dalla circonferenza del tronco di ben 6 metri ed un’età di almeno 400 anni, con la chioma a soffione integra e bellissima. I bagolari sono alberi dalle possenti radici, molto frugali e resistenti, dai frutti simili a ciliegine nere, mangiate dagli uccelli.
Nello stesso comune, all’interno dell’agriturismo Monte Roccolo, in strada Bezzetti, c’è un roccolo di CIPRESSI. Il roccolo è un insieme di alberi disposti in modo da servire da posatoio agli uccelli, che un tempo venivano così catturati con sottili reti di cotone nascoste. In passato venivano venduti, oggi si studiano e poi si rilasciano. Questo roccolo si riconosce anche dalla strada, dove si vedono gli alberi in cerchio serrato.
A Cereta, frazione di Volta Mantovana, via Borgo Tirolo, sul terreno del centro ippico Mimosa c’è un GELSO DA CARTA dalla circonferenza di circa 5 metri. Ha foglie spesse e vellutate, di forme diverse e sessi distinti.
Nella località Pioppino, lungo la strada principale da cui si accede anche a Redondesco, poco dopo sulla sinistra si vede uno scenografico PLATANO in mezzo ad un campo. La circonferenza del suo tronco è di circa 5 metri.
Nella frazione Vigoreto, confinante con Sabbioneta, vicino al muro di cinta di una villa adesso ristorante, un GINKGO BILOBA dalla circonferenza del tronco di circa 5 metri è visibile anche da lontano. Questo albero è molto bello quando è rivestito delle sue foglie a ventaglio, ma in inverno è fra i pochi ad essere poco attraente perché i suoi rami hanno un disegno ben poco articolato. Inoltre, le potature che gli hanno fatto hanno aggravato la situazione. Questo è l’unico difetto di un albero resistentissimo, che ci viene dall’epoca giurassica e che ha molte proprietà curative. I frutti delle femmine, se lasciati marcire a terra puzzano. In Cina e Giappone, da cui l’albero proviene, i noccioli vengono tostati e mangiati perché ottimi.
La frazione Cesole, del comune di Marcaria, si raggiunge oltrepassando Campitello di qualche chilometro. Nell’abitato c’è un grande piazzale circondato da alberi, dove si svolta a destra in direzione del fiume Oglio. Quando lo si raggiunge, invece di attraversare il ponte di barche, si svolta a sinistra e ben presto si vede l’agriturismo La Motte, che ospita pescatori stranieri del micidiale pesce siluro. Dietro gli edifici ci sono magnifici PIOPPI NERI di cui uno con la circonferenza del tronco di circa 6 metri ed un’altezza intorno ai trenta. I pioppi neri hanno in realtà solo la corteccia color marrone scuro e foglie lucide, robuste, triangolari, che in autunno si fanno di un giallo brillante. I pioppi bianchi hanno le cortecce e un lato delle foglie davvero bianche.
Se invece di oltrepassare Campitello si gira a sinistra per Gazzuolo, passato il ponte si continua fino a trovare una rotonda, dove si svolta a sinistra verso Viadana. Dopo circa 4 chilometri si vede, facendo attenzione, una stradina stretta a sinistra. Appena si allarga, parcheggiare ed entrare a piedi nella cascina dove, chiedendo il permesso ai cortesi giovani proprietari, si può svoltare verso i campi a destra e subito a sinistra, costeggiando un fossatello per raggiungere una magnifica QUERCIA FARNIA dal tronco con circonferenza di circa 4,50 m. E’ perfetta. Per raggiungerla si può andare anche a Commessaggio e, dall’Agriturismo Corte Erbatici si prende il sentiero che costeggia il canale, fino all’argine del fiume Oglio, sul quale si trova.