alberi monumentali della Sardegna, provincia di Nuoro
Nella Sardegna regno delle querce sempreverdi, ce ne sono anche di decidue (che perdono le foglie in inverno) nella zona percorsa dalla statale 389 dir bis. Arrivando da Nuoro verso Fonni si vedono QUERCE ROVERELLE centenarie molto armoniose di cui si può ammirare comodamente un esemplare dal tronco con una circonferenza di oltre 3 metri, fermandosi al grande piazzale appena prima del paese. Le foglie lobate delle roverelle hanno la pagina inferiore rivestita di un lieve velluto, necessario per non far evaporare troppa acqua.
Continuando verso Ovoddo, all’incirca al km 126 si trova una chiesa campestre nel cui giardino vive un grande LECCIO con un tronco dalla circonferenza di circa 5 metri.
Arrivati a Tonara, svoltare a destra per raggiungere il campo sportivo ed oltrepassarlo. Da lì inizia una strada sterrata in piano verso su Calavrige e, dopo oltre 2 chilometri, appena passata una curva si vedrà il cartello di legno che indica verso l’avvallamento il bel CASTAGNO della possibile età di 400 anni, con il fusto ancora integro, dalla circonferenza di 8,50 m.
Proseguendo verso Belvì, a 600 m slm, arrivati al secondo ponte della ferrovia visibile sulla sinistra, fermarsi a destra e scendere per la stradina sterrata per alcuni metri fino al torrente. Attraversarlo e continuare verso destra fino a raggiungere un magnifico NOCE di una possibile età di 300 anni, la circonferenza di 3,50 m e lunghissimi rami orizzontali: 15 metri ciascuno. Altri noci minori sono nelle vicinanze
Nel centro del vicino paese di Aritzo, accanto alle poste si trova un magnifico OLMO MONTANO con una circonferenza di 5 metri ed un’altezza di 20. La sua età può essere intorno ai 3 secoli. Gli olmi, che erano fra gli alberi più diffusi in Italia, sono stati sterminati da una malattia, la grafiosi, causata da un coleottero che, scavando gallerie sotto la corteccia ha fatto diffondere un fungo letale per l’albero. Sembra sia stato portato con le cassette di munizioni durante l’ultima guerra, dall’America.
Dal paese si può raggiungere un bel PINO DOMESTICO della possibile età di 300 anni, facendo una bella passeggiata a piedi fra i noccioleti. Prendere via Cereda. Arrivati ad un bivio si va a destra e, raggiunta una fonte, a sinistra. Si sale poi per la stradina sterrata a sinistra e si raggiunge l’area attrezzata per pic-nic Oppinu de Addalcia. La presenza dell’albero è inconsueta nell’isola e soprattutto in quel bosco, dove forse è stato piantato da qualcuno. Si vedrà la corteccia con molti fori provocati dai picchi che mangiano gli insetti rifugiati al di sotto.
Con un’altra passeggiata si raggiunge un castagneto con alberi millenari, in località Geratzia. Partendo dalla piazza a valle del paese, con al centro una fontana, si sale per un sentiero segnalato, in direzione del cimitero, per un chilometro e mezzo e, raggiunto un cancello verde si va a destra. Dopo un breve tratto molto ripido si segue una stradina a sinistra, che porta a CASTAGNI con una circonferenza di oltre 8 metri. Gli alberi più giovani sono stati piantati dai prigionieri austriaci durante la prima guerra mondiale.
In automobile si può andare a vedere un TASSO femmina di oltre 500 anni in località Orbeddà, a circa 1200 m. slm. Per raggiungerlo si oltrepassa il paese salendo fino ad un bivio dove si prende per il passo Tascusì. Dopo 4,6 km si vede sulla destra una strada. Il cancello si può aprire per salire 1,8 km fino a raggiungere l’albero che ha una forma molto regolare a causa delle brucature di animali immuni al suo veleno.