Alberi monumentali della Sardegna, provincia di Olbia-Tempio
Per trovare i più grandi OLIVASTRI della regione e, probabilmente, d’Italia, bisogna andare nel comune di Luras, in una zona dove c’è un recente lago artificiale, chiamato Diga Liscia. Dopo aver imboccato la strada che porta a quella destinazione, si percorrono 8 chilometri prima di trovare una stradina sterrata. Dopo una ventina di metri si trova un cancelletto di legno del prato dove i due alberi vivono indisturbati da forse tremila anni. Il primo ha una circonferenza di 11 metri ed un’altezza di 15, mentre il secondo ha un tronco più piccolo ma una chioma enorme che arriva fino a terra, nascondendolo in una nuvola di foglie. Gli olivi selvatici, come questi, danno frutti molto piccoli, come si può vedere dai noccioli a terra. Si potrà fare il paragone fra il modo di svilupparsi degli alberi allo stato naturale e quelli controllati e modificati dall’uomo per vari tipi di sfruttamento.
Nella zona di Calangianus, Monti, Berchidda, si trovano SUGHERETE bellissime, in un paesaggio roccioso molto suggestivo, tipico della Gallura. Il sughero della parte alta degli alberi, dove non viene prelevato dagli uomini, si ricopre di licheni che lo rendono ancora più bello con sfumature di verde argentato che arricchiscono le tonalità di colore.
Prendendo da Calangianus la sp 38, al km 2,300, sul terreno appena al di sopra della strada si trova una SUGHERA di grande bellezza, a cui non è mai stato tolta la corteccia. Ha una circonferenza di circa 5 metri ed una possibile età di 2 o 300 anni. Continuando per quella strada si troveranno piante davvero splendide.
Per trovare dei GINEPRI di vari secoli, da Calangianus occorre prendere la statale 127 verso Monti e, dopo alcuni km, prendere a sinistra per Berchidda. Al km 30 e 600, a destra c’è un grande spiazzo da dove partono due strade sterrate. Prendere quella di sinistra e continuare per 7 km esatti lungo il percorso che un tempo era quello della ferrovia (si vedono ancora le case cantoniere). Si arriva a delle grandi rocce sulla destra e, sulla sinistra, oltrepassato il cancello si vedono i due alberi. Uno è spaccato in due parti, ciascuna delle quali ha una circonferenza di circa 2,5 m. Per un arbusto è una dimensione gigantesca. Il ginepro, ha un legno estremamente robusto, che in Sardegna si usa per i tetti delle case dei pastori, per le travi, per tutto ciò che deve resistere molto. Le bacche che dall’autunno portano le femmine, sono ottime per insaporire i cibi e per fare liquori. Le radici profonde e ramificate rendono saldi i terreni.
Dall’ incrocio di Berchidda con la ss 199, più a Est, dopo 1,3 km si svolta in una strada a destra e si continua per 3 km, dove si trova a sinistra una strada sterrata da percorrere per un totale di 4 km, dopo aver svoltato un’altra volta a destra. Si raggiunge la località Zegere dove c’è una stalla che, nel prato ha il FICO SELVATICO più vecchio della Sardegna, con circa 130 anni d’età ed una ceppaia con vari tronchi per una circonferenza di circa 6 metri. Dà frutti rossi, piccoli ma saporiti. Accanto ha una pianta un po’ più giovane.
Appena prima di arrivare all’abitato di Arzachena, dalla parte opposta ad un antico mulino, sul ciglio della strada c’è un grande EUCALIPTO CAMALDULENSIS, dalla circonferenza intorno ai 5 metri ed una possibile età di 100 anni. Questo tipo d’albero, sull’isola si trova soprattutto a Sud, ma è di origine australiana, piantato spesso nei luoghi paludosi per prosciugarne i suoli, e come frangivento.