Alberi monumentali delle Marche, provincia di Pesaro-Urbino
Da Fano, prendendo la via flaminia, si arriva a Cuccurano dove, davanti alla porta del n. 302 si vede un AILANTO dalla forma che ricorda un animale seduto. Ha 150 anni circa, una circonferenza di quasi 4 metri ed un’altezza modesta: 8. L’ailanto è un albero di origine cinese importato nell’ottocento in Italia dove si è diffuso molto per la sua notevole prolificità. Non è però molto robusto e quando perde le foglie, anche i rametti più giovani cadono, tanto che restano solo i rami principali.
Ad Urbino, in pieno centro, in via Valerio, nel cortile di un asilo infantile si trova un magnifico PLATANO di 250 anni, alto 33 metri. Il platano è fra gli alberi a foglia caduca più grandi che abbiamo in Italia, insieme al pioppo e al faggio. Si riconosce facilmente dalle foglie palmate e dal tronco chiaro, a volte bianco, con la corteccia che si sfalda a chiazze, con effetto mimetico.
Ad Orciano, (264m slm.)nel parco pubblico, c’è un IPPOCASTANO molto armonioso, di circa 200 anni, con la circonferenza del tronco intorno ai 4 metri. Qui lo chiamano castagno perché un altro suo nome è castagno d’India. Le sue castagne venivano usate un tempo come foraggio e cura per la tosse dei cavalli.
Nel comune di Serra Sant’Abbondio, salendo un poco verso il monte Cucco, c’è il Monastero di Fonte Avellana a 700 m, slm. dove, nell’Orto Botanico si trova un TASSO femmina millenario, col tronco dalla circonferenza di circa 6 metri ed un’altezza di 15. E’ uno dei più grossi d’Italia. Tutto l’albero è velenoso, tranne la polpa degli arilli rossi (frutti) che porta in autunno. Sono pochissimi, perché nei dintorni non ci sono maschi.