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Alberi monumentali della Toscana, provincia di Pistoia

by in Alberi Monumentali, Toscana

 

bagolaro di Pistoia

bagolaro di Pistoia

 

Nel centro storico di Pistoia, vicino all’ingresso del Bastione Mediceo c’è un BAGOLARO centenario dalla forma a soffione perfetta. All’interno del bastione, nel cortile, c’è un CILIEGIO probabilmente della stessa età.

Verso l’Abetone, deviando in direzione di Piteglio, che occorre oltrepassare, salendo per alcuni chilometri, fino alla Macchia Antonini dove c’è, proprio prima di una chiesetta, un bell’esemplare antico di ABETE BIANCO, vicino ad altri di età e dimensioni poco inferiori. L’abete bianco ha questo aggettivo perché sulla pagina inferiore degli aghi ha venature chiare. Guardandolo di sotto in su, dunque, ha un aspetto un poco argentato. Inoltre si riconosce per i rametti rigidi, con gli agli disposti a pettine e le pigne verticali. Al contrario l’abete rosso, che gli assomiglia, ha il legno dei rametti rossicci, gli aghi più sciolti, i rametti in parte penduli, come larghe maniche di un abito. Anche le pigne sono pendule.

Altri begli alberi sono gli ACERI MONTANI dalla corteccia grigia che, staccandosi, mostra un bel legno rosato dai disegni in rilievo. Dall’Abetone scendendo verso Pistoia, lungo la strada ce ne sono di molto grandi. Poco dopo la casa cantoniera, su una curva a esse, verso valle, c’è un ABETE BIANCO di 260 anni. La corteccia e le pigne, ma non il legno di questo tipo di abete, sono resinosi. Dalle foglie si ricava un olio essenziale curativo delle vie respiratorie. Le  conifere, che hanno come frutti dei coni legnosi, sono gimnosperme (gymnos, in greco significa nudo e sperma, seme). I coni (pigne), infatti, contengono i semi non protetti dall’ovario, sotto le squame. Il polline delle infiorescenze maschili viene così trasportato dal vento e fatto cadere sulle quelle femminili dentro cui si insinua. Gli alberi più evoluti, angiosperme (da angeion, involucro), hanno fiori con corolle, colori e profumi per attirare gli insetti che vi entrano e vi portano il polline raccolto in un altro fiore, facendolo arrivare agli ovuli, protetti dall’ovario. Le pigne dell’abete bianco non cadono a terra ma lasciano cadere le scaglie e volar via i semi, mantenendo sui rami solo il perno centrale, che sembra una candelina.

A Cutigliano, vicino alla chiesa c’è un grande ACERO DI MONTE della possibile età di 200 anni. Il tronco ha una circonferenza di 5 metri e l’altezza è di circa 30. E’ però molto provato.