Alberi monumentali del Lazio, provincia di Roma
All’Orto Botanico di Roma, dove vale la pena di passare alcune ore, si trovano due PLATANI di circa 350 anni, di cui uno semi-distrutto da un fulmine. Sono ai lati di una scala monumentale barocca. Roma è ricchissima di platani lungo i viali come quello del Gianicolo, ma soprattutto sul Lungotevere dove i rami oltrepassano il parapetto con effetto di magnifici tendaggi. Sono a dimora dalla fine dell’ottocento per attenuare l’impatto visivo dei muri degli argini. Nell’Orto si trovano vari altri alberi di notevoli dimensioni ed età, come una SUGHERA, un NOCE PECAN, un CANFORO, delle CASUARINE, delle PALME, di cui c’è una grande varietà.
A villa Borghese, nella valletta sotto il Casino dell’Orologio, dalla parte verso il Bioparco, ci sono antichi PLATANI deformi ma molto suggestivi. Ce ne sono altri bellissimi verso il Pincio. Un PINO DOMESTICO, una SUGHERA e un LECCIO con circonferenza del fusto intorno ai quattro metri sono invece vicini al laghetto. Nel cimitero monumentale del Verano ci sono molti CIPRESSI di grande mole e notevoli sono anche quelli del raffinato cimitero Acattolico. Sul rilievo che lungo la via Appia Antica (fa parte di un parco da vedere senz’altro) porta alle catacombe di San Callisto, sul prato al cui margine c’è una grande statua di san Tarcisio c’è un LECCIO con la chioma perfettamente sferica e un fusto con circonferenza di 4,50 metri circa.
Sul colle Aventino, dove si trova il “Buco della serratura dei Cavalieri di Malta”, all’interno del giardino ma ben visibile anche da fuori c’è un grande CEDRO DEL LIBANO. Nel Largo Cairoli c’è un grande TIGLIO. Lungo il viale delle Terme di Caracalla, nel Parco di Porta Capena si sono grandi LECCI e PLATANI.
Nel giardino di villa Sciarra, molto interessante anche per delle belle statue e fontane che vi si trovano, sono a dimora due grandi GINGKO, un CEDRO DEODARA, un PINO D’ALEPPO, un LECCIO e due FARNIE monumentali, oltre ad due PODOCARPI, conifere dell’Estremo Oriente che da noi sono rarità botaniche e per questo sono segnalati anche se ancora di dimensioni modeste. Contrariamente alle altre conifere che hanno aghi e pigne, o foglioline molto strette e corte, il podocarpo le ha relativamente più grandi, della dimensione simile a quelle dell’olivo ma di un verde brillante. Invece delle pigne ha delle bacche carnose. E’ molto resistente e vive bene anche come pianta da appartamento, cosa che le altre conifere non sopportano.
Oltre il GRA, in via Alvaro del Portillo, lasciando l’auto al parcheggio del centro sportivo, attraversando la strada e proseguendo a piedi per una cinquantina di metri, si vedrà nel mezzo di un campo una SUGHERA con la circonferenza del fusto di circa 4,50 m. Se ci si vuole avvicinare occorre avere ai piedi scarponi adatti ad affrontare il fango argilloso.
A Tivoli, nel cortile del ristorante La Sibilla, prestigioso e antico pure lui, nel centro storico, c’è un GLICINE ultracentenario. E’ una pianta originaria del Giappone, portata in Italia nel settecento e amata per i suoi fiori lilla o bianchi, a grappolo, dal dolce profumo. Nel parco della Villa Adriana, antichi CIPRESSI hanno circonferenze dei fusti che raggiungono i cinque metri e OLIVI dalle belle forme e misure di tutto rispetto. Nel giardino di Villa d’Este ci sono antichi CIPRESSI di cui restano in vista i fusti e i rami contorti molto suggestivi .
A Palombara sabina, lungo la strada vicino al cimitero c’è un OLIVO che risulterebbe trimillenario. Ha foglie piccolissime, il tronco diviso in due e molto tormentato, una circonferenza di nove metri, ridotto dai dodici di alcuni anni fa, prima che un mezzo pesante ne asportasse un quinto. All’interno delle mura del cimitero, sul piazzale si trova un bellissimo LECCIO con circonferenza intorno ai 4 metri. Sulle colline, fra gli olivi si vedono molte belle QUERCE di cui una notevole, su cui l’edera ha circondato fusto e rami si trova in via Giovanni XXIII, vicino alla Coop. Un’altra FARNIA con circonferenza del fusto di 4,50 m., asimmetrica a causa della vicinanza della strada trafficata di Piedimonte è altrettanto bella.
A Genazzano nel parco degli Elcini, di fronte al Castello ci sono tre LECCI cavi e inclinati molto suggestivi e con la circonferenza dei fusti di circa 4m. ciascuno
A Monterotondo vicino all’ospedale, angolo via Faravelli c’è un LECCIO dall’amplissima chioma e il corto fusto inclinato dalla circonferenza di 3,80 m.
A Monterano Antica, città fantasma con rovine seicentesche in un bosco, all’interno di una chiesa scoperchiata c’è un FICO di circa duecento anni d’età
I Monti Lucretini, nel comune di Marcellina hanno come pianta endemica ed esclusiva lo Styrax officinalis e vari FAGGI, ACERI e QUERCE ultracentenarie di grande bellezza a Prato Favale. Fino a oltre ottocento metri di altitudine si arriva in auto ma poi solo a piedi in un percorso in cui si alternano pietre e fango per un’ora e mezza circa di cammino. Lungo la strada asfaltata, dopo il punto in cui ci sono bellissimi murales in bianco e nero sui silos di un ex cementificio e il muro di una ex miniera, sulla sinistra si trova una bellissima ROVERELLA col fusto di circa cinque metri di circonferenza e l’età di trecento anni circa.
Nel parco di Ostia Antica ci sono molti PINI DOMESTICI e CIPRESSI di grandi dimesioni e in ottima salute.
A Frascati,al di là del primo cancello della proprietà Falconieri, c’è un’audace QUERCIA ROVERELLA, di cui uno dei rami, prima che fosse tagliato, usciva attraverso le sbarre. E’ curiosa la sua posizione coricata, sostenuta da pilastri.
A Grottaferrata, lungo il viale che culmina con la bellissima abbazia di San Nilo, che sembra un castello, ci sono tre PLATANI enormi e cavi, di un’età che si può pensare in vari secoli e una circonferenza dei due più grossi intorno agli otto metri.
Ad Ariccia, nel parco del favoloso palazzo Chigi ci sono alberi tipici del Mediterraneo piantati nell’ottocento, ma anche delle SEQUOIE SEMPERVIRENS col fusto di circa cinque metri e mezzo.
A Velletri, in piazza Garibaldi due solenni PLATANI alti oltre trenta metri e di cui uno con la circonferenza del fusto di sei metri uniscono le chiome con un terzo sullo spartitraffico poco più sotto. A pochi metri di distanza, in via Dante Veroni un ALBERO DI GIUDA dal fusto avvitato come avviene spesso a questo genere d’albero, è in parte ricoperto da muschio e presenta funghi a mensola, segno che non gli resta lunga vita. Poco oltre, di fronte al Cimitero Monumentale c’è la Cantina Sperimentale nel cui giardino visitabile ci sono esuberanti ARAUCARIA BIDWILLI con la circonferenza del fusto di circa 4 metri,un PINO DOMESTICO di 5 metri e un AVOCADO di 4 metri, con un’ampia chioma asimmetrica. Nella stradina che sale di fianco al cimitero un grosso PINO DOMESTICO ha rami anche nella parte più bassa del fusto e non solo il tipico ombrello.
Ad Albano Laziale, nel giardino pubblico di villa Doria, tutto di sempreverdi, c’è un LECCIO davvero molto voluminoso nel corto fusto e negli ampi rami.