Alberi monumentali del Veneto, provincia di Rovigo
Arrivando a Villadose, si incrocia la via Garibaldi a destra e a sinistra. Sulla destra, al n. 52 c’è una villa che, proprio vicino alla strada ma nascosto dalla siepe ha un antico FRASSINO di 400 anni, dal tronco basso completamente cavo. Questo tipo di albero di solito cresce in montagna ed è molto alto, salvo se lo si tratta a ceduo, vale a dire che si tagliano i suoi rami fin da giovane per utilizzarli come combustibile o per farne attrezzi resistenti all’usura, ad un’altezza di circa due metri da terra. In questo modo il tronco si espande molto e le possenti radici aiutano una rapida ricrescita di nuovi rami, al riparo dal morso del bestiame.
Nel comune di Ariano nel Polesine, oltre Piano di Rivà, sulla provinciale romea al km 6, vicino ad un edificio rurale abbandonato c’è un GELSO di un paio di secoli, molto grande ma con parecchi grossi rami spezzati e lasciati sul posto. L’insieme è però molto suggestivo, anche se destinato a scomparire entro breve. Il gelso era molto diffuso fino a cinquant’anni fa nelle campagne, perché le sue foglie erano date in pasto ai bachi da seta. Quest’attività integrava i magri guadagni dei contadini.
Tra Roverdicré e Costa di Rovigo, lungo la via Garibaldi, prima della via Verdi attraversare il ponte e seguire la strada a sinistra. Ben presto si raggiungeranno due PIOPPI CIPRESSINI di circa 100 anni, molto alti, davanti alla fattoria Le Moline. Il pioppo è un tipo albero da zone ricche d’acqua. Questo genere, simile nelle foglie al pioppo nero, è solo maschio e non si riproduce dunque per seme
A Lendinara, lungo un canale si trova la chiesetta di San Rocco con accanto un poderoso PLATANO ORIENTALE di circa 300 anni, alto 36 metri e con un tronco dalla circonferenza di 9. Il platano è fra gli alberi più grandi e più belli che abbiamo in Italia, con la corteccia bianca rivestita di squame dalla bella forma a macchia, in delicati toni di beige, a volte sormontate a loro volta da ordinarie scaglie legnose.
A Fratta Polesine, nel giardino ottocentesco della villa Labia si trovano due TASSODI col tronco dalla circonferenza di circa 5 m. e un’altezza intorno ai 30. Ci sono anche dei FRASSINI notevoli, di cui uno col tronco dalla circonferenza di circa 4 m. e un’altezza di circa 30 m. Anche la MAGNOLIA SEMPREVERDE a più tronchi è notevole.
Nel comune di Adria, prima di arrivare a Cavanella Po, lungo la strada si nota facilmente un grande LECCIO di circa 150 anni, che si sporge verso la strada davanti alla villa Papadopoli del diciassettesimo secolo, dall’aria abbandonata. Il sempreverde leccio è una quercia che in questa provincia si trova solo dalle parti di Rosolina mare. Ha le piccole foglie di un verde tanto scuro da essere quasi nero e solo la pagina inferiore con la sua peluria chiara gli dà un poco di luce.
A Crespino, al numero 4 di via sant’Antonio, nei giardini di una villa abbandonata, trasformata in azienda agricola, ci sono 4 belle FARNIE centenarie, davanti alla casa colonica e una FARNIA altissima, di almeno trecento anni, fra altri alberi nel giardino davanti alla villa vuota
La famosa farnia di San Basilio non esiste più.