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alberi monumentali della Liguria, provincia di Savona

by in Alberi Monumentali, Liguria
carrubo di Pietra Ligure

carrubo di Pietra Ligure

 

Da Albenga prendere la strada che porta a Garlenda e, prima di arrivare in paese, sulla sinistra c’è il parco di San Rocco con la chiesina che, davanti a sé ha una QUERCIA ROVERELLA di circa 300 anni, il tronco dalla circonferenza di circa 5 metri e l’altezza di 25. Le querce erano molto diffuse ovunque in Europa, importanti per il loro legno, tra i più robusti, per le proprietà curative del tannino di cui sono intrise e con cui si conciavano le pelli, per le ghiande date in pasto ai maiali ma anche mangiate dall’uomo in varie forme.

Sotto la piazza di Carbuta, a circa 350 m. slm., il globo color verde scuro di un LECCIO di 230 anni, col tronco dalla circonferenza di 4,50 m. e l’altezza di 15, si ammira nel silenzio del paesino.

Da Carbuta si può continuare a salire per qualche chilometro fino a che, prima del vivaio forestale, si vede sulla destra una strada sterrata sassosa, che indica Colla San Giacomo. Procedere per tre chilometri di sassi e uno di terra fino a che si arriva ad un grande prato da cui partono varie strade. Prendere quella più a sinistra e camminare per circa mezz’ora nella faggeta giovane, fino a raggiungere il punto in cui si trova una piccola processione di grandi FAGGI, di cui il maggiore ha una circonferenza del tronco di 6 metri.

A Pietra Ligure prendere la strada che porta all’autostrada e, prima di iniziare la salita, sulla sinistra si vedrà il campeggio dei Fiori. Qualche metro prima c’è la via Felice Cascione. La si percorre per un chilometro circa, inoltrandosi fra gli uliveti, fino a che si trova una sbarra. In quel punto c’è una bella QUERCIA e, continuando, sulla sinistra si trova un cancello che chiude una recinzione dentro cui si vede emergere al di sopra degli ulivi un CARRUBO di 200 anni A meno che ci sia il proprietario per consentire la visita, proseguire qualche decina di metri fino a che, sulla destra, se ne vede un altro, coetaneo ed altrettanto bello, anche se un poco più piccolo. Ha comunque due tronchi dalla circonferenza di due metri ciascuno ed un’amplissima chioma sempreverde. Quello lo si può ammirare pienamente. E’ una femmina, che in autunno porta i frutti, le carrube marroni, e al tempo stesso i fiori, i meno belli fra tutti gli alberi. I frutti hanno un vago odore di cioccolato e sono commestibili per uomini e animali. In Sicilia si coltiva per questo.

Arrivati a Borgofinale (Finale Ligure), oltrepassare l’ingresso al centro storico e continuare lungo il torrente Aquila (spesso asciutto) fino ad uno slargo con una chiesetta e due eucalipti. Guardando verso sinistra, fra i vigneti, si vede con molta evidenza un PINO DOMESTICO di 200 anni, alto 20 metri e col tronco dalla circonferenza di 4 metri. Si può salire dalla stradina privata per avvicinarsi all’albero, se il proprietario apre il cancello ed avete abbigliamento da boscaglia. Si può tornare verso il centro storico tramite un sentierino che costeggia la collina. Il pino domestico ha la tipica chioma con aghi verde chiaro e forma globosa che col tempo diventa ad ombrello. Ha una corteccia a lunghe placche rosee e i suoi frutti, maturi in tre anni mentre spuntano i nuovi, sono le pigne che danno pinoli.

Appena fuori Celle Ligure, sulla sinistra dell’ingresso autostradale c’è l’indicazione per il campo sportivo Olmo. Quando lo si raggiunge, sulla sinistra c’è un gruppetto di QUERCE DA SUGHERO di cui una di 300 anni, alta 15 metri ed una circonferenza del tronco di 4. Tipico delle querce da sughero è la spessa corteccia sugherosa molto movimentata, piccole foglie sempreverdi e ghiande col cappuccio ricciuto.