Sant’Agata Feltria, paese del Natale e delle fiabe
Nel collinoso, morbido paesaggio del Montefeltro, quando a seicento metri di altitudine si sta per raggiungere Sant’Agata Feltria (RN), si vede svettare un castello al di sopra degli alberi, come fosse sospeso nell’aria. Fatti i primi passi nel paese, si incappa in una fontana di bronzo e mosaico a forma di chiocciola gigantesca che risale una scalinata, nata dalla fantasia di Tonino Guerra (vedi articolo). E’ stato lui il più noto seminatore di immaginazione della Romagna intorno a Pennabilli dove abitava, a mezz’ora di distanza da Sant’Agata.
Bastano pochi passi, invece, per arrivare in una piazza dove nel bel palazzo seicentesco rosso, ancora con la facciata originaria di quello che era stato il municipio, da trecento anni c’è un teatro. Con le novantanove poltroncine tra platea e balconate, rivestite di un intenso blu pavone, aspetta il suo pubblico e gradisce le visite, dopo il restauro del 2002.
Ci sono altre due belle fontane con mosaici prima di arrivare alla rocca, costruita su un masso gigantesco, da cui il paesaggio tutt’intorno al paese, si vede nella sua piena bellezza. Era quasi inevitabile che ne facessero il posto delle fiabe, dove nelle sale sono state ambientate alcune delle più famose. C’è quella dedicata alle ragazze perseguitate, quella dei viaggiatori, quella del solitario castellano e quella dei fanciulli nella foresta. La Rocca Fregoso, restaurata l’ultima volta nel 2005, era stata costruita già nell’anno mille e aveva preso l’aspetto attuale nel seicento quando ne era proprietaria la famiglia che le aveva lasciato il nome.
Il gusto fiabesco di Sant’Agata si ritrova nella chiesa del convento di San Girolamo, in alto nella facciata interna, dove è allestito un presepe permanente con l’ambientazione delle strade e delle persone di Sant’Agata com’erano nell’ottocento, con i personaggi che si muovono. Presepi di grande qualità sono anche nel Museo delle Arti Rurali, realizzato nelle molte stanze dell’ex convento dove, oltre agli oggetti abituali nei musei etnografici, sono allestite un’osteria e un’aula scolastica con arredi d’epoca e sono esposti strumenti musicali popolari, più una collezione di fumetti di molti decenni fa. Qui è possibile, soprattutto per ragazzi con handicap, conoscere e imparare gli antichi mestieri dagli artigiani del luogo: ebanisteria, recupero di mobili e di tessuti, decorazione, lavorazione di cesti, vasellame e ferro battuto. Si può imparare anche a fare la carta con prodotti naturali.
Questo è il paese delle fiabe e del Natale, dell’arte, della cultura, del paesaggio. Che sia estate o inverno, è il posto giusto.