Sculture sott’acqua: arte per la natura
Nel letto del Tamigi sono state collocate da poco alcune sculture che vengono sommerse due volte al giorno, al salire della marea, simulando le conseguenze dello scioglimento dei ghiacci polari, con l’innalzamento della temperatura oltre i due gradi rispetto ad ora. Per questo, i cavalli in groppa a cui si trovano i personaggi, hanno al posto della testa una pompa da petrolio, che estrae l’idrocarburo responsabile, nel bruciare, della maggiore emissione di anidride carbonica. L’effetto è davvero suggestivo, oltre ad avere un significato importante.
L’autore è il britannico Jason de Caires Taylor, che negli ultimi anni ha realizzato nell’oceano installazioni subacquee permanenti di grande effetto per ciò che rappresentano, per la loro quantità, per il luogo, ma anche per la trasformazione che inevitabilmente subiranno da parte degli organismi marini. Coralli, spugne e piante approfittano infatti del supporto per installarsi, cambiandone così l’aspetto in modo cospicuo. Tutto è iniziato al largo di Cancun, la celebre località turistica messicana, che dal 2011 ha offerto il primo museo sottomarino per dirottare i troppi turisti dalla barriera corallina in grande sofferenza a causa loro (vedi articolo). Al tempo stesso le opere, realizzate in cemento dal PH neutro, hanno cominciato a servire da ancoraggio per nuova vita subacquea. Rappresentano uomini e donne a grandezza naturale e con abbigliamento contemporaneo, in varie situazioni, in parte solitari e in parte raggruppati, per un totale di cinquecento.
Visto il successo dell’opera, a Lanzarote, nelle Canarie, all’inizio del 2016 sono state installate le prime opere che rappresentano i migranti, come riflessione sulla loro drammatica condizione.