Trasformiamo le città con gli alberi: i parcheggi
Proviamo ad immaginare come potrebbe essere una città o una periferia con dei parcheggi alberati: sarebbe più bella, perché gli alberi giusti, nel posto giusto e trattati bene, nobilitano anche il posto più insignificante; sarebbe più confortevole perché in estate entrando in auto non si avrebbe il trauma del calore da forno che fa male alla salute, all’umore e all’aria; sarebbe più ecologica perché dove ci sono alberi la temperatura in estate si abbassa notevolmente, riducendo la necessità di accendere i condizionatori delle auto, degli edifici commerciali, delle case. Di conseguenza si ridurrebbe anche l’inquinamento, il consumo di energia, il riscaldamento globale.
Immaginiamo dunque di realizzarlo noi stessi, per renderci conto delle cose a cui occorre fare attenzione per consentire agli alberi di trasformare le nostre città. Vorrei proporvi per qualche settimana di immaginare i cambiamenti che potrebbero avvenire per ridurre i tanti problemi ambientali, facendo lavorare le piante a favore di tutti gli esseri viventi, oltre a noi, con tanti interventi relativamente piccoli. Nella mia rubrica “soluzioni naturali” potrete rendervi conto di quanto la conoscenza della natura permetta di trovare tante piccole soluzioni ai vari problemi con costi relativamente modesti, attivando l’attenzione, la cura, l’ingegno ben più del danaro. Certo, non sarete voi direttamente a fare le modifiche nei grandi parcheggi, ma seguendo i passi necessari potrete capire cosa si potrebbe fare e potrete valutare ciò che viene fatto da altri, oltre a poter mettere in pratica su piccola scala nella vostra proprietà qualche piccolo cambiamento significativo. Tanti piccoli interventi intelligenti influenzano le altre persone, portano in una direzione sostenibile, invece di lasciarsi trascinare dalla corrente.
Cominciamo coi grandi parcheggi dei supermercati, delle stazioni, delle ditte con molti dipendenti.
Prima di tutto andrebbe eliminato l’asfalto a favore degli autobloccanti di cemento, che lasciano penetrare l’acqua piovana nel terreno, riducendo così il pericolo di allagamento in caso di forti piogge sempre più frequenti, oltre a mantenere l’umidità necessari agli alberi da piantare. Verrebbe ridotto notevolmente il riscaldamento del suolo e, di conseguenza, dell’aria. Sono anche belli.
Prima di sistemare gli autobloccanti vanno scelti e messi a dimora gli alberi, scegliendo così:
- decidui (che perdono le foglie in autunno) perché i sempreverdi in inverno sono controproducenti in un parcheggio o nelle vicinanze di una casa, dato che impediscono al sole di riscaldare, di asciugare, di far arrivare la poca luce a destinazione,
– di piccole dimensioni, per evitare che prendano troppo posto e si trovino loro stessi a disagio in uno spazio ridotto
-rapidi nella crescita, perché possano rendersi utili nel più breve tempo possibile
– resistenti all’inquinamento, alla siccità, alle gelate invernali, problemi sempre più presenti
– con fiori e foglie piccoli, oltre che con frutti cartacei o legnosi, in modo che non imbrattino le auto parcheggiate
– robusti, per resistere alle dure condizioni in cui dovranno vivere
– adatti al clima del luogo. Ciò che va bene a nord è spesso inadeguato a sud del Paese. Dove il terreno è calcareo si trovano male le piante che prediligono quello più argilloso
– grandicelli ma ancora non adulti, perché devono poter trovare il giusto adattamento quando sono ancora molto plastici nelle abitudini.
– con un adeguato spazio libero e protetto intorno al fusto, in modo che non venga danneggiato e che le radici sottostanti non subiscano il peso del veicolo, che rende la terra troppo compatta, impedendo all’aria e all’acqua di penetrarvi. Le radici devono avere anche sotto di loro uno spazio sufficiente per espandersi e un adeguato drenaggio dell’acqua.
Un albero eccellente è l’acero campestre nella qualità selezionata Elsrijk, a cui manca il pregio di crescita rapida, ma ha tutti gli altri. Occorre fare attenzione a che la qualità delle piante sia buona, che siano state trattate bene in vivaio, perché se sono deboli in partenza non potranno dare buoni risultati in futuro.
Parcheggio a San Michelle all’Adige – rampicanti in alternativa agli alberi
Occorre poi fare una corretta manutenzione, controllando se tutto procede bene, annaffiando nella giusta misura soprattutto nel primo anno, quando l’albero deve attecchire, vegliando che non ci siano parassiti e malattie, eventualmente modellando leggermente la chioma con la giusta tecnica.
Questo comporta certo un costo iniziale e tempo per realizzarlo, ma se i parcheggi dei supermercati e delle stazioni venissero trasformati con questi criteri, si avrebbero vantaggi di immagine per la città e per gli esercizi commerciali, una riduzione dell’inquinamento e della temperatura globale, delle spese sanitarie per le malattie respiratorie, di quelle energetiche grazie all’abbassamento dei consumi per l’aria condizionata.
Interventi del genere darebbero lavoro a delle persone a cui fare una formazione in un tempo ridotto, ma fatta bene. L’attenzione e la cura diventano un piacere anziché un peso, solo se si ama ciò che si fa e questo si acquisisce anche attraverso la conoscenza dell’argomento. Avvicinarsi alla straordinaria vita delle piante, degli animali e di tutto ciò che interagisce con loro e con noi è molto gratificante e instilla il desiderio di occuparsi praticamente di loro. E’ una delle attività dal maggior effetto terapeutico e formativo, addirittura per chi ha disturbi mentali e dipendenze di ogni tipo.